Il primo maggio, a Foggia, ‘Gennarone’, un rapper locale, dal palco, parla di nome di ‘spettro del fascismo’, rivolgendo insulto alla premier: ‘“La terza lacrima per la nostra Italia che sta vivendo l’ombra del fascismo grazie a quella bocc…ara di Giorgia Meloni (…)”. Ad assistere, ed ascoltare, la sindaca di Foggia e alcuni assessori della giunta di centrosinistra.
Si è poi ascoltato la scusa del rapper inutile e sconosciuto: ‘Chiedo scusa, ma le mie parole erano più che altro rivolte al fascismo. Erano una provocazione artistica’.
Che cosa ha detto il rapper contro la Meloni
Da FdI giungono attestati di ‘solidarietà e vicinanza’ al premier Meloni. Per il senatore pugliese di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre ‘è sconcertante la mancanza di rispetto che un cantante rivolge alle istituzioni italiane e fa rabbrividire la solita narrazione della sinistra secondo cui in Italia si aggiri ancora lo spettro del fascismo. Spero che tutte le forze politiche condannino quanto avvenuto. Altro che provocazione artistica – conclude il senatore di FdI – Gennarone si vergogni’.
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, oltre ai deplorevoli insulti sessisti è ‘ancora più vergognoso il fatto che ad assistere alla ignobile performance fossero presenti alcune cariche istituzionali, non solamente del comune di Foggia, dalle quali non è arrivata alcuna condanna nell’immediato. Non hanno nulla da dire i leader dell’opposizione, Schlein e Conte? Oggi, ogni presa di distanza da chi si batte per difendere la dignità della donna solo quando fa comodo, oltre che tardiva risulterebbe ipocrita’.
Duro anche il commento del presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan: ‘Il rispetto della persona, in particolare della donna, è un principio che deve valere sempre e per tutti, e a maggior ragione per una rappresentante delle istituzioni perché siamo in una democrazia. Le penose e ambigue scuse del presunto artista – continua Malan – si sono basate su una giustificazione di carattere politico su cui occorre una posizione politica’.
‘Un silenzio grave ed imbarazzante a cui la segretaria del Pd non si sottrae – evidenzia la deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany – anche se ne aveva l’opportunità visto che era ospite con me nella trasmissione Tagadà. Certo, se poi dal canto suo la conduttrice avesse mantenuto fede al proposito di chiederle cosa ne pensasse di quanto accaduto a Foggia, forse adesso staremmo parlando di altro. Una consegna del silenzio che coinvolge sinistra, media ma anche sindacati visto che finora soltanto il sindaco di Foggia ha mostrato solidarietà alla premier Meloni’.
‘Chiunque si esprima in modo offensivo deve essere condannato senza esitazione – incalza la vicecapogruppo alla Camera, Augusta Montaruli – ed è deludente l’assenza di una presa di posizione chiara e tempestiva da parte dei rappresentanti istituzionali presenti all’evento. Attendiamo di sapere cosa ne pensa il segretario del Pd, Elly Schlein, di queste ingiurie che offendono tutte le donne, indipendentemente dall’appartenenza politica’.
Per il deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, ‘ancor più grave che a tali volgarità non sia seguita una parola di condanna o presa di distanza da parte di nessun esponente di sinistra, né locale, né regionale né nazionale, e neanche dai rappresentanti istituzionali che hanno organizzato l’evento’. Una posizione ribadita da Saverio Congedo: ‘Siamo ancora in attesa di una netta presa di posizione da parte di parlamentari e dirigenti di partito di quella sinistra sempre pronta a puntare il dito quando l’errore riguarda un’altra area politica e colpevolmente silente – nota il deputato di FdI – quando coinvolta direttamente’.
Sollecita Elly Schlein anche Susanna Campione, componente della commissione d’inchiesta sul femminicidio. ‘Dalla leader di un partito che battaglia per declinare al femminile cariche pubbliche e professioni, come dal resto delle esponenti dem, ci saremmo aspettati una reazione forte e indignata’, commenta la senatrice di FdI. ‘Evidentemente – prosegue Campione – a quelle latitudini hanno più a cuore le diatribe semantiche o forse più semplicemente ritengono che alcune donne possano essere insultate ed offese liberamente’.
In una nota intervengono anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Puglia, Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro, che definiscono l’esibizione di Foggia di Gennarone ‘un vero e proprio atto di violenza contro il quale ci aspettiamo che gli organizzatori, la sindaca e gli assessori comunali presenti all’evento prendano le distanze. Gli insulti sessisti e la solita solfa della evocazione dello spettro del fascismo sono la dimostrazione evidente del clima di tensione che certe frange minoritarie e violente vogliono instillare in un paese che, è bene ricordare, essere democratico’, continuano i consiglieri regionali. ‘Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni – concludono – con la consapevolezza di essere orgogliosamente dalla parte di chi pratica la vita democratica nel presente e costantemente proiettata al futuro, anziché diffondere becera violenza convivendo tristemente con le proprie elucubrazioni e frustrazioni’.
Con colpevole ritardo arriva la presa di distanza del sindaco Pd di Foggia, Maria Aida Episcopo, che esprime ‘ferma condanna di quanto accaduto’, ma con distinguo. Prima premette che quanto detto da Gennarone ‘investe la responsabilità del singolo e non deve ricadere sui giovani presenti’, poi esprimendo ‘la piena solidarietà alla presidente Meloni e a qualunque vittima di insulti e di una violenza verbale inaccettabile’, veste pure lei i panni della vittima. ‘Io stessa dalla mia candidatura a sindaca prima, dalla mia elezione poi, sono quotidianamente vittima di insulti, improperi, body shaming sui social, che hanno lasciato e lasciano molti indifferenti: questione di stile!’. Una posizione sibillina, come se gli insulti alla Meloni rivolti dal palco del Concertone di Foggia pareggiassero quelli rivolti a lei in campagna elettorale da qualche anonimo hater. Le solite sinistrorse ambiguità.
Scuse tardive, come quelle del sindaco del Pd di Foggia, come sottolinea Daria Cascarano nel video pubblicato dopo aver denunciato il rapper per “vilipendio delle istituzioni”.