Feltri insulta Napoli e i campani, consiglio di disciplina dei giornalisti valuta sanzioni

L’ultima uscita del direttore del quotidiano Libero, Vittorio Feltri, contro i campani e i meridionali è stata segnalata al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia. “I meridionali in molti casi sono inferiori”, aveva detto Feltri nel corso della trasmissione di Mario Giordano, Fuori dal Coro.

Della segnalazione ha fatto sapere il Segretario del sindacato Usigrai Vittorio Di Trapani: “Credo che non sia più sufficiente lamentarsi sui social e nei convegni di alcuni comportamenti. Ma sia l’ora dei fatti. Questa mattina ho inviato un esposto al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia sull’ennesima uscita offensiva di Vittorio Feltri contro i cittadini del sud Italia”.

Anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli ha comunicato che “il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, che ha prontamente inviato al Consiglio di disciplina territoriale il mio esposto con il video che contiene le ultime gravissime dichiarazioni di Feltri contro sei milioni di cittadini della Campania. Video inviatomi da diversi colleghi e da alcuni amici che ringrazio”.

“Molta gente è nutrita da un sentimento di invida o rabbia nei nostri confronti – aveva detto Feltri in trasmissione – perché subisce una sorta di complesso di inferiorità. Io non credo ai complessi di inferiorità. Io credo che in molti casi i meridionali siano inferiori”. E poi aveva aggiunto: “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi? Mentre invece i campani, 14mila ogni anno, vengono a Milano a farsi curare, vuol dire che Milano e la Lombardia non fa loro così schifo”.

Soltanto ieri Feltri aveva replicato anche ad alcune dichiarazioni del sindaco di Napoli Luigi De Magistris dichiarando come senza il pil della Lombardia “in Campania si morirebbe di fame”.

De Magistris dice: modello Lombardo un bluff, Napoli responsabile. Peccato che in Lombardia si produca il 25 per cento del Pil nazionale. Senza il quale in Campania si morirebbe di fame.

Il direttore di Libero non è nuovo a queste uscite sui meridionali e che spesso prendono di mira i napoletani.  L’ultima polemica è esplosa dunque in concomitanza con le discordanze sulla cosiddetta Fase 2, di uscita e ripartenza dall’emergenza coronavirus, che aveva messo di fronte il governatore della Lombardia Attilio Fontana e quello della Campania Vincenzo De Luca. Divergenze appianate secondo quanto dichiarato dai due governatori a Porta a Porta.

Nel frattempo sui social si è scatenata la polemica sulle parole di Feltri. Il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni hanno denunciato il giornalista per istigazione all’odio.

Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna ha scritto al sindaco di Napoli Luigi de Magistris in merito alle recenti polemiche innescate dagli articoli di Vittorio Feltri e Libero.

Sono nato in uno storico palazzo nel cuore di Napoli – scrive Verna – in via Foria dove Luciano De Crescenzo girò diverse scene del suo famoso ‘Così parlò Bellavista’. In quell’edificio dove campeggia uno stemma in cui si legge ‘numquam retrorsum’, giammai indietreggeremo, non ci sono ascensori. Ma il Professore ne simulò scenograficamente l’esistenza per una scena sublime. La coesistenza obbligata nel buio e nel silenzio del napoletano e del milanese (interpretato dall’impareggiabile attore meneghino Renato Scarpa) che si guardavano con sospetto e che all’improvviso incontrandosi scoprirono reciprocamente un filo  umano che li univa molto più resistente degli stereotipi divisivi, facendo scoccare la scintilla dell’amicizia. Un sentimento che deve estendersi in questi giorni di una prova difficilissima. Napoli è Milano, Milano è Napoli, Italia, Europa (nonostante le spine), mondo, umanità. Quei tanti morti lombardi per lo spirito di Bellavista sono i nostri morti. De Crescenzo è stato Napoli, Feltri non è Milano, non lasciamoci trascinare fuori da quell’ascensore. Se non si sale si scende così come Papa Francesco sottolinea che chi non progredisce regredisce“.

 

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