Aula semideserta a Montecitorio in occasione della seduta convocata questa mattina dal presidente Laura Boldrini per incardinare il dl di conversione sul femminicidio. A rappresentare il governo c’è solo il ministro per i Rapporti con il governo Dario Franceschini. Naturalmente i parlamentari hanno preferito continuare le loro vacanze e all’appello hanno risposto solo in 104. L’unico leader politico presente è il segretario del Pd Guglielmo Epifani. La seduta è stata caratterizzata dal duro scontro tra il numero uno della Camera dei Deputati e i parlamentari del M5S. Laura Boldrini ha criticato le “polemiche artificiose e inutili che nuocciono all’istituzione di cui facciamo parte” e ha ribadito, rispondendo alle critiche dei deputati stellati, che la convocazione dell’aula oggi “non dà luogo ad alcuna forzatura, né può prestarsi a qualsivoglia strumentalizzazione”. “La seduta odierna – ha detto il presidente della Camera – è stata convocata come adempimento espressamente dettato dalla Costituzione, un obbligo che si svolge secondo i principi dettati dall’ordinamento”. “Ci sono precedenti di convocazioni durante la pausa estiva o natalizia per l’annuncio della presentazione di decreti legge. Questi sono i fatti e le polemiche che sono seguite sono state del tutto pretestuose”. Parole che non sono piaciute ai deputati del M5S. Danilo Tonielli a nome di tutti i deputati grillini è intervenuto invitando la presidente a rendere “effettivo e non solo simbolico l’inizio dei lavori parlamentari” consentendo alla Camera di affrontare eventuali ‘pregiudiziali’ al testo del decreto già durante questo mese. Il deputato ricorda che l’assegnazione di un provvedimento alle commissioni, secondo la dottrina parlamentaristica, ha “come conseguenze che le commissioni vengano convocate e che abbiano inizio i lavori, per permettere di portare a conclusione l’esame del decreto nei 60 giorni previsti”. Senza contare che le eventuali pregiudiziali dovranno essere affrontate prima della fine della pausa estiva. Di convocazione delle commissioni, incalza Toninelli, ad oggi non c’è traccia, mentre è “indispensabile che i lavori parlamentari siano immediatamente attivati”. “Chiediamo di rendere sostanziale la ripresa dei lavori e non una mera ritualità, altrimenti si fa solo credere ai cittadini che stiamo lavorando per loro, mentre invece non è così”, sottolinea il deputato grillino.
L’Aula di Montecitorio, come detto, era semivuota. Solo 104 temerari su 630 si sono presentati alla Camera. Tra i presenti solo dieci deputati sono del centrodestra: quattro del Pdl (Giovanni Mottola, Elio Massimo Palmizio, Eugenia Roccella e il vicecapogruppo Simone Baldelli) e sei della Lega. Tra i banchi del Pd presenti una quarantina di deputati capitanati dal segretario Guglielmo Epifani. Presenti anche diversi esponenti “renziani” (Richetti, Boschi, Rughetti). Oltre venti i deputati “grillini”, tra i quali il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Presenti, inoltre, una decina di parlamentari di SEL e alcuni parlamentari di Scelta Civica e Lega.