Femminicidio: Don Piero Corsi torna indietro e smentisce l’abbandono della tonaca

Giallo sulle dimissioni di  Don Piero Corsi. Prima lo scandalo del volantino sulla violenza contro le donne, giustificando il femminicidio, poi l’annuncio della volontà di lasciare l’abito talare e ora la smentita, “Mi prenderò un periodo di riposo, ma non lascio la tonaca”. Quale sarà la decisione del prete, deporrà le vesti o continuerà ad esser il parroco, di San Terenzo?.  “Smentisco di voler lasciare l’abito talare e di aver inviato alcuna lettera alle agenzie di stampa nella quale comunicavo questa decisione”. Queste sono le parole del parroco, all’Adnkronos, precisando che “quanto scritto nel comunicato di questa mattina” che “non ho inviato io” ribadisce, “è totalmente inventato”.

 

 

L’annuncio delle dimissioni. “Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia ‘imprudente provocazione’ comunico che ho deciso di mettere da parte l’abito talare, del quale mi sento indegno nella speranza che la riflessione e la penitenza mi consentano un giorno di riconquistare quella serenità che ho oggi innegabilmente smarrito”, queste sono le parole del parroco. Don Piero, continua: “Rinnovo ancora più sentitamente le scuse non solo a tutte le donne colpite dal mio scritto ma anche a tutti coloro che si siano sentiti offesi dal mio operato o dalle mie parole, in primis il giornalista verso il quale, in un momento d’ira, ho proferito quella ignobile parola”. E dopo la drastica decisione, è stato il momento della convocazione da parte del vescovo, ma anche in questo caso il prete non si è tirato indietro e con forza ha detto: “Affronterò con serenità le decisioni della Curia”.

 

Il volantino si rifà ad articolo rivista Pontifex.it.  ‘Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?’, è il titolo del volantino affisso nella bacheca della chiesa di San Terenzo da don Piero Corsi. Il contenuto del volantino, si rifà ad un articolo della rivista on line Pontifex.it, analizzando il fenomeno del femminicidio sottolinea che “Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono per esasperare le tensioni esistenti. Provocano gli istinti peggiori. Se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (che ribadiamo è roba da mascalzoni) facciano un esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?”.

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