Femminicidio, ok al decreto: via da casa coniugi violenti

Il governo di Enrico Letta scende in campo contro le violenze sulle donne. “Avevamo promesso intervento duro a contrasto tutto ciò che va sotto nome femminicidio, la promessa ora è mantenuta. Il cuore del decreto è questo, vogliamo dare un segno fortissimo di cambiamento radicale sul tema, un chiarissimo segnale di lotta senza quartiere”. Con queste parole il presidente del consiglio illustra il decreto che contiene le nuove norme sul femminicidio. Al centro di questo decreto legge c’è la donna e nuove importanti misure a “protezione alla parte più debole della popolazione”, dice il premier. “Abbiamo oggi approvato una serie di norme con tre obiettivi: prevenire la violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime. Su questi obiettivi abbiamo organizzato una serie di norme che hanno lo scopo di intervenire tempestivamente prima, di proteggere la vittima, di punire il colpevole e di agire perchè la catena persecutoria non arrivi all’omicidio”, dice il ministro dell’interno Angelino Alfano in conferenza stampa.

I provvedimenti. Uno dei punti più importanti del provvedimento licenziato dal consiglio dei ministri prevede l’arresto obbligatorio in flagranza per delitti di maltrattamento familiare e stalking. In questo caso i tribunali potranno adottare delle ‘corsie preferenziali’ per l’esame delle cause riguardanti i maltrattamenti La polizia terrà lontano da casa i violenti. “Alle forze di polizia – spiega in conferenza stampa il ministro dell’Interno Angelino Alfano – viene dato di buttare fuori di casa il coniuge violento, se c’è un rischio per l’integrità fisica della donna”. “Dal punto di vista della prevenzione è  importante – continua il vice premier – perché viene impedito a chi è  violento in casa di avvicinarsi ai luoghi domestici”. Il decreto prevede inoltre il gratuito patrocino legale per chi è vittima di stalking o maltrattamenti e non si può permettere un difensore. “Il gratuito patrocinio – continua Alfano – è garantito alla vittima a prescindere dal reddito”. Inoltre, “spesso vittima prima non sapeva che fine facesse il processo a carico del colpevole. Ora deve essere continuamente informata sull’iter del processo”. Inoltre, “quando a un processo di questo tipo e’ prevista la testimonianza di un minorenne o di un maggiorenne vulnerabile, questa persona sara’ protetta”. E’ previsto un permesso di soggiorno per motivi umanitari a quei soggetti che subiscono violenze e che siano stranieri. Altro elemento importante contenuto nel decreto è l’irrevocabilità della querela nei confronti del violento. Per il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, questo “è un fatto importante, perchè in passato spesso le donne per difendere i figli rinunciavano alla denuncia”. Il provvedimento prevede anche un inasprimento delle pene: sarà aumentata di un terzo se al reato assiste un minore di 18 anni e se la violenza viene commessa su una donna incinta oppure dal coniuge o dal convivente. La stessa aggravante è prevista per il reato di stalking.

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