Palazzo della Borsa rosso Ferrari, con le bandiere della casa di Maranello sulla facciata. A Piazza Affari questa mattina ha debuttato il titolo del Cavallino Rampante dopo la separazione da Fca. L’avvio delle contrattazioni è scattato alle 9 e alla cerimonia ha partecipato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Davanti al Palazzo della Borsa, come era avvenuto a New York in occasione della quotazione a Wall Street, è esposta l’intera gamma della casa di Maranello con una decina di modelli tra i quali l’ultima nata, la F12 Tdf. Il titolo, che ha toccato un minimo di 41,5 euro, quota a 43,23 euro, sui massimi di seduta, riavvicinandosi ai 44 euro per azione della chiusura di New York del 31 dicembre e valorizzando l’intera società 8,17 miliardi di euro. Frena invece Fca, che oggi per la prima volta tratta senza più le azioni della Rossa di Maranello tra i suoi asset. Il titolo scambia a 8,48 euro, dopo aver toccato un massimo di 8,89 euro. La capitalizzazione del gruppo ammonta 10,9 miliardi di euro, contro i 16,6 miliardi di euro dell’ultima seduta dello scorso anno. Allora però la società guidata da Sergio Marchionne deteneva ancora l’80% di Ferrari, il cui valore, alle quotazioni attuali, è pari a 6,5 miliardi. A Palazzo Mezzanotte ci sono Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, John Elkann, presidente di Fca, Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo, l’amministratore delegato della casa di Maranello Amedeo Felisa, il direttore del reparto corse Maurizio Arrivabene. Presente anche Lapo Elkann. Avvio d’anno in profondo rosso per le borse europee, zavorrate dai dati sull’industria cinese e dalle tensioni in Medio Oriente. Milano non fa eccezione, con il Ftse Mib in calo del 2% mentre Ferrari scivola al debutto a 42,75 euro e Fca quota 8,53 euro dopo lo scorporo. Male anche Exor (-3,1%) e Cnh (-3,5%), vendite su Mediolanum (-4,5%) e Stm (-3,4%). Tra i big soffrono Telecom (-3%), Enel (-1,85%) ed Eni (-1,7%), venduti anche i bancari con Mps (-2,7%), Ubi e Mediobanca (-2,5%). Con la quotazione si è aperto un nuovo capitolo. E’ un nuovo traguardo, una nuova partenza, dice il presidente di Ferrari Sergio Marchionne dopo il debutto della casa di Maranello in Borsa. Competere sul listino di Milano per la Ferrari è come tornare alle origini, ha aggiunto. La quotazione a Milano di Ferrari, dopo quella di New York, è un gesto importante che credo debba essere seguito da altre realtà quotate fuori, afferma il presidente del consiglio Matteo Renzi che a Piazza Affari ha voluto ringraziare i vertici di Fca e di Ferrari per la quotazione anche a Milano della casa automobilistica: ‘Forse Marchionne lo avrebbe fatto comunque ma in un viaggio a Melfi con lui e John Elkann avevamo chiesto tre cose: ‘Sfruttare appieno il jobs act e con le assunzioni a Chieti ed è stato fatto, non dimenticare l’Ilva e su questo ci sono segnali importanti, e quotare anche a Milano. Il 2016 vorrei che fosse l’anno in cui smettiamo di recuperare i ritardi e cominciamo a correre più forte degli altri. In bocca al lupo. Il premier ha rivendicato i risultati eccezionali di Borsa Italiana che ha chiuso un 2015 con un +13,2%, risultato per cui si è complimentato e ha aggiunto che questa è una straordinaria occasione per gli investitori, per chi crede che la bellezza si coniughi all’innovazione e all’ingegneria’. Con la quotazione si apre per Ferrari un nuovo mondo per poter rappresentare l’eccellenza anche in ambito finanziario, dice Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa italiana, che ha annunciato che il titolo sarà subito nell’indice Ftse Mib. Un debutto amaro, comunque, quello di Ferrari perché il titolo che ha aperto a 43 euro per azione poi è sceso a 42,20. L’esordio a Piazza Affari segna anche il primo giorno di quotazione di Fca senza il Cavallino nella pancia, una prova per stabilire il reale valore di Fiat Chrysler e le future strategie di Fca stessa.
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