20080707 NAPOLI -CRO- Sciopero generale dei mezzi pubblici ANSA/CESARE ABBATE/

Ferrovie, morte per amianto. Figlio della vittima porta dossier in Procura

Poderosa iniziativa dell’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) che nei prossimi giorni, attraverso il responsabile territoriale di Reggio Calabria, Massimo Alampi, presenterà un voluminoso dossier al competente Comando dei Carabinieri e alla stessa Procura della Repubblica.

“Deve essere fatta piena luce sulla morte di mio padre Letterio, stroncato dal mesotelioma da amianto che l’Inail ha riconosciuto provocato dalla sua attività di lavoro all’Omeca e successivamente alla Ansaldo Breda”, sottolinea Massimo.

“​​Con lui sono morti – prosegue – secondo i dati raccolti dall’Ona, nell’intero settore dei rotabili ferroviari, più di 500 lavoratori negli ultimi 20 anni solo per mesotelioma, 2.000 per le altre patologie asbesto correlate. Qui ci sono responsabilità precise anche delle Ferrovie dello Stato che per molto, troppo, tempo hanno continuato a usare amianto e quindi imporre forniture di amianto a coloro che realizzavano vetture e locomotive ferroviarie e, tranne alcune sentenze di condanna come quella disposta dalla Corte di Cassazione penale, n. 5037 del 2001, e altre sentenze, in realtà siamo fermi, nessuno dei responsabili è in carcere come meriterebbe per aver provocato morti e morti e malati, lutti e tragedie, e io non mi fermerò, voglio sensibilizzare la cittadinanza di Reggio Calabria nella mia qualità di responsabile Ona, l’associazione che ormai da quasi 10 anni rappresenta le vittime dell’amianto e i loro famigliari”

Quella dell’amianto nei rotabili ferroviari sta diventando un’emergenza perché sta provocando un’epidemia di mesoteliomi, tumori polmonari, alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e perfino all’ovaio e per non parlare dell’asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici e le complicazioni cardio-vascolari.

“Muoiono anche i famigliari dei lavoratori impiegati in questo settore. Ricordo l’Isochimica di Avellino e il processo in corso che vede nel banco degli imputati anche funzionari delle Ferrovie dello Stato perché erano le Ferrovie dello Stato a stabilire che le forniture dovessero essere con materiali di amianto. È lo Stato il maggiore colpevole, uno Stato colpevole” spiega Ezio Bonanni, presidente dell’Ona.

Il coordinamento delle vittime delle Ferrovie dello Stato è affidato, per quanto riguarda l’attività comunicativa, ad Antonio Dal Cin. Questi, in qualità di finanziere, è stato esposto ad amianto durante l’attività di servizio e, a sua insaputa, in seguito alla presenza di alcune carrozze ferroviarie lasciate in sosta nei pressi della Dogana di Prosecco (TS). Questa ulteriore esposizione, durante il servizio, ha inevitabilmente causato il cosiddetto “effetto sommatoria” dei fattori di rischio che ha determinato la patologia da amianto ”asbestosi pleurica”, per cui è stato riconosciuto inabile al 100% e dunque posto in congedo quando aveva da poco superato i 40 anni.

 

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