MILANO – Dopo l’episodio dell’aggressione con machete alla stazione Centrale di Milano, ai danni di due ferrovieri, scoppia la polemica politica. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, vuole infatti i militari e la polizia e non esita a dire che si debba sparare quando è necessario. iI premier matteo Renzi, invece, invita a non strumentalizzare le paure e dice: “nel mondo globale non ci si può chiudere in casa”.
“Chiederemo di mettere i militari e la polizia per contrastare questi fenomeni” sui treni, spiega il governatore della Lombardia, ammettendo la possibilità di ricorrere all’uso delle armi da fuoco. Perché “è legittima difesa, voglio qualcuno che impedisca queste cose e se è necessario sparare, spari”, incalza Maroni.
Comunque, le Ferrovie dello Stato condannano fermamente l’aggressione. Senza requisiti minimi di sicurezza è difficile garantire il servizio in alcuni orari, si legge in una nota, in cui si chiede l’intervento delle istituzioni e una maggiore presenza delle forze dell’ordine.
Intanto, l’assessore alla Mobilità della Regione Lombardia Alessandro Sorte (Fi) ha chiesto militari in tutte le stazioni e forze dell’ordine sui treni pronte a sparare. “Il livello di insicurezza è troppo alto”, ha affermato Sorte in una nota, e per questo “vogliamo il presidio dei militari in tutte le stazioni e sui treni Forze dell’Ordine armate, formate e pronte anche a sparare”.
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