‘Fertility Day’ e considerazioni relative…

 

La ministra Lorenzin ha indetto per il prossimo 22 settembre il ‘Fertility Day’,  campagna voluta a margine della presentazione di un Piano Nazionale per la Fertilità. A Roma, Bologna, Padova e Catania si svolgeranno conferenze, tavole rotonde e dibattiti pubblici sul tema fertilità. I principali destinatari dell’iniziativa sono i giovani.  C’è chi parla di campagna da ventennio fascista,  chi definisce l’iniziativa oltraggiosa, chi un offesa e un insulto per chi non può avere figli o semplicemente non può permetterselo. La Lorenzin si difende ‘Perché si possono fare campagne sul diabete o sul cancro, e sulla fertilità no?. ‘Il tema del basso tasso di natalità in Italia è troppo importante e serio per essere affrontato con una campagna di comunicazione sbagliata, inutile e offensiva nei confronti di donne, uomini e delle giovani famiglie. Ci attendiamo, quindi, che, senza indugi, la ministra Lorenzin annulli il ‘Fertility Day’ in programma il prossimo 22 settembre e la relativa campagna di comunicazione’, scrive in una nota il senatore della minoranza Pd, Federico Fornaro. Di certo il tasso di fertilità dell’Italia è uno dei più bassi d’Europa perché è ben al di sotto dei due figli per coppia, soglia che servirebbe a mantenere la popolazione in crescita zero,  ma anche di un 1.5 che consentirebbe una decrescita quasi sostenibile. Sicuramente è dovere del Ministro della Salute prevenire i casi di infertilità e intervenire sull’abbassamento delle nascite. Una curiosità mi permette di ricordare che ad un corso di formazione continua per i giornalisti,  tenuto presso l’Università della Sapienza di Roma,   era stato invitato un ex sindacalista della Cgil, poi diventato europarlamentare, che annotava la cosa e ricordando Trentin e Berlinguer asseriva che dovevamo essere contenti di ospitare extracomunitari perché la nostra natalità era bassa. Affermazione sconvolgente che mi lasciò atterrito ma che mi consente,  in seguito, di affrontare questa problematica. Parliamo ora  dei neo-genitori quarantenni che avrebbero voluto avere un figlio vent’anni fa forse ma erano impegnati a cercare un lavoro o a lavorare gratis per qualche azienda e magari hanno pensato che non sarebbe stata una scelta responsabile mettere al mondo un figlio. Una cartolina promozionale dell’evento recita: ‘La Costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile’, ma non spiega che anche il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro,  e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. L’Istat nel periodico rapportino sugli occupati e i disoccupati ha fatto presente: ‘La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a luglio aumenta dello 0,4% (+53 mila), dopo il calo registrato nei quattro mesi precedenti. L’aumento riguarda le donne a fronte di una sostanziale stabilità degli uomini. Il tasso di inattività risulta pari al 35,2% (+0,2 punti percentuali)’. Non sapevo niente della campagna del Ministero, non l’avevo vista, avevo problemi più importanti da seguire. Certo non conosco nemmeno un amico che fa un figlio perché ha visto un cartellone, se vuoi creare una società che scommette sul futuro devi creare le condizioni strutturali, gli asili nido, i servizi, creare lavoro. Nei paesi dove si fanno figli non credo che sia per effetto di una campagna, è la reazione di Matteo Renzi alla campagna del ministero della Salute sulla fertilità. ‘Non giudico lo sviluppo della campagna ‘Fertility day’ lanciata dal ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ma considero giusto il principio di questa iniziativa’,  afferma Giorgia Meloni di Fdi. In Italia,  osserva,  non si fanno più figli e questo è un problema da affrontare a 360 gradi e in modo serio. Fratelli d’Italia ha fatto da tempo le sue proposte: introduzione del quoziente familiare, ovvero più figli hai meno paghi di tasse e assegno mensile per ogni figlio minore a carico; asilo nido gratuito e per tutti; IVA al 4% sui prodotti della prima infanzia e controllo dei prezzi di latte in polvere e pannolini; priorità nell’inserimento lavorativo delle giovani madri. Purtroppo la sinistra che ci governa ha sempre preferito affrontare, invece, il dramma della denatalità degli italiani facendo entrare più immigrati, perché per loro parlare di figli e di natalità è troppo di destra.  Il primo ‘Fertility day’ si celebra per richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema della fertilltà e della sua protezione. La sua Istituzione è prevista dal Piano Nazionale della Fertilità per mettere a fuoco con grande enfasi:il pericolo della denatalità nel nostro Paese; la bellezza della maternità e paternità; il rischio delle malattie che impediscono di diventare genitori;  l’aiuto della Medicina per le donne e per gli uomini che non riescono ad avere bambini L’evento coinvolgerà tutti i Comuni Italiani attraverso l’Anci, e tutti gli attori e gli stakeholder in numerose iniziative di sensibilizzazione e approfondimento: giovani, famiglie, medici, farmacisti, ordini professionali, associazioni e società scientifiche. Il  sito dedicato alla Giornata www.fertilityday2016.it conterrà tutte le notizie sugli eventi del fertility day e la mappa dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa. Dal sito sarà possibile condividere sui social i messaggi chiave per la prevenzione dell’infertilità attraverso le cartoline del #fertilityday e giocare con il #fertilitygame, un gioco per ragazzi sui comportamenti che limitano la fertilità. Nelle città di Roma, Bologna, Catania, Padova saranno organizzate: Tavole rotonde con esperti della materia, operatori sanitari, rappresentanti degli ordini professionali, di società scientifiche e associazioni di pazienti, istituzioni locali e media in video collegamento tra di loro e in streaming live. ‘Villaggi della Fertilità’, dove esperti, associazioni, società scientifiche, offriranno alla popolazione consigli e screening. Nei Villaggi della Fertilità vi saranno inoltre spazi dedicati a bambini e ragazzi: un’area per i bimbi denominata ‘Lo sai che’, dove i più piccoli possono conoscere la fisiologia del corpo umano sotto la guida di tutor specializzati   un’area per gli adolescenti e le famiglie, dove sarà allestita una grande Mostra fotografica, predisposta dal Ministero della Salute, ove sono rappresentate tutte le fasi della fertilità. La mostra è illustrata da un tutor e offre anche lo spunto per aprire un dialogo sul tema della salute riproduttiva Il sito non funziona ancora e non si sa perché, ma in rete continuano a susseguirsi le opinioni di centinaia di utenti contrari alla campagna. Soprattutto donne, che ricordano al Ministro quanto l’assenza di lavoro e welfare siano in testa ai motivi che costringono a rinunciare o a rimandare la maternità. E che tante persone che vorrebbero avere figli purtroppo non possono. Qualche buona idea per difendere la fertilità,  suggerisce Gaia su Facebook: un Welfare migliore, datori di lavoro che ti assumono anche se sei donna e fertile, datori di lavoro che non ti costringono a licenziati se sei incinta o dopo il parto, asili nido statali e numerosi, asili nelle aziende. Ma va beh. Cose che non si faranno mai perché queste giornate inutili costano meno, fanno chic e non impegnano. E ancora, Mara: “Pensate alla disoccupazione, prima. Tutelate le donne in maternità. Tutelate le donne, punto. Siamo precarie, disoccupate, mobbizzate. Siamo costrette ad aspettare. A procrastinare. E oltre al danno, anche la beffa. Una campagna che è ‘aberrante’ per l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e sulla quale, dopo il premier Matteo Renzi, interviene anche il leader della sinistra Pd Roberto Speranza. In Italia si fanno pochi figli,  ha scritto su Facebook:  ‘È un tema vero. Ma non può essere affrontato con una campagna retrograda che esprime un’idea sbagliata e offensiva nei confronti di donne, uomini e famiglie. Se vogliamo affrontarlo seriamente  dobbiamo innanzitutto batterci contro l’insicurezza sociale e la paura del futuro che sono la prima ragione per cui in tanti non se la sentono di mettere al mondo un figlio. E poi dobbiamo garantire maggiore sostegno alle tante coppie che hanno difficoltà ad avere figli e che in Italia sono costrette ad affrontare troppi ostacoli’. A questo punto trovo utile ritornare sulla denatalità italiana e sulle considerazioni dell’europarlamentare al corso di formazione continua per i giornalisti tenuta all’Università La Sapienza di Roma. Voglio a questo punto parlare di Richard Kalergi,   politico e filosofo austriaco, fondatore dell’Unione Paneuropea e primo uomo politico a proporre un progetto di Europa unita. Nel suo libro ‘Praktischer Idealismus’ Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri ‘Stati Uniti d’Europa’ non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. è stato un politico e filosofo austriaco, fondatore dell’Unione Paneuropea e primo uomo politico a proporre un progetto di Europa unita. Il suo primo libro, intitolato ‘Paneuropa’ fu pubblicato nel 1923 e conteneva le linee guida per il Movimento Pan-Europa, che fece il suo primo congresso a Vienna nel 1926. Nel 1927 fu eletto presidente onorario Aristide Briand. Tra le personalità che parteciparono alla prima fase del movimento vi furono Albert Einstein, Thomas Mann, Sigmund Freud, Hjalmar Schacht e Jan Masaryk. Fu poi il primo a cui fu assegnato il Premio Carlo Magno nel 1950. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere: ‘L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura  eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità’. Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinchè l’Europa sia dominabile dall‘elite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell‘elite.  Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa. I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all’opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo. La novità del suo piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l’incapacità e l’instabilità, garantiscano la tolleranza e l’accettazione di quella ‘razza nobile’. Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea. La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della storia. In suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.La Società Europea Coudenhove-Kalergi ha assegnato alla Cancelliera Federale Angela Merkel il Premio europeo nel 2010 Il 16 novembre 2012 è stato conferito al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il premio europeo Coudenhove-Kalergi 2012 durante un convegno speciale svoltosi a Vienna per celebrare i novant’anni del movimento paneuropeo. Alla sue spalle compare il simbolo dell’unione paneuropea: una croce rossa che sovrasta il sole dorato, simbolo che era stato l’insegna dei Rosacroce. L’incitamento al genocidio è anche alla base dei costanti inviti dell’Onu ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa natalità europea. Secondo un rapporto diffuso all’inizio del nuovo millennio, gennaio 2000, nel rapporto della ‘Population division’ (Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite a New York, intitolato: ‘Migrazioni di ricambio: una soluzione per le popolazioni in declino e invecchiamento’. L’Europa avrebbe bisogno entro il 2025 di 159 milioni di immigrati. Ci si chiede come sarebbe possibile fare stime così precise se l’immigrazione non fosse un piano studiato a tavolino. È certo infatti che la bassa natalità di per sé potrebbe essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle famiglie. È altrettanto evidente che non è attraverso l’apporto di un patrimonio genetico diverso che si protegge il patrimonio genetico europeo, ma che così facendo se ne accelera la scomparsa. L’unico scopo di queste misure è dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in un insieme di individui senza più alcuna coesione  etnica, storica e culturale. In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno costituito e costituiscono tutt’oggi il fondamento delle politiche ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso l‘immigrazione di massa. G. Brock Chisholm, ex direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità  (Oms), dimosta di avere imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma: ‘Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle  nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale’.  Se ci guardiamo attorno il piano Kalergi sembra essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una vera terzomondializzazione dell’Europa. L’assioma portante della ‘Nuova civiltà’ sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo multiculturale, è l’adesione all’incrocio etnico forzato. Gli europei sono naufragati nel meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di razza mista: i figli di Kalergi. Sotto la duplice spinta della disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le proprie origini, a disconoscere la propria identità etnica. I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il razzismo è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico.

Roberto Cristiano

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