‘Festa al celeste e nubile santuario’, di Enzo Moscato, in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli fino all’8 dicembre

L’opera ‘Festa al celeste e nubile Santuario’ di Enzo Moscato,  messa in scena al Teatro San Ferdinando  giovedì 28 novembre, e in replica fino all’ 8 dicembre, rappresenta sulla scena il tema religioso spinto agli estremi,  dove in realtà, così facendo, nega se stesso.

La scena si svolge in un vicolo di Napoli, un vicolo classico con i soliti bassi,   in uno di questi vivono tre ‘particolari’ sorelle nubili che vivono la loro tra  i pochi metri della strada e le pareti squallide della loro abitazione. L’unica nota che le caratterizza è l’ossessione del   culto per la Vergine ImmacolataElisabetta è la maggiore delle tre sorelle che gestisce la virtù propria e delle sorelle minori,   Annina è la ‘visionaria’, che riceve i messaggi in codice dalla Madonna attendendo il verificarsi un evento portentoso.   Maria è ‘la muta’, oggetto delle vessazioni delle maggiori,  ma anche la ‘vera’miracolataLe loro vicende sono surreali ma, allo stesso tempo, catapultate   verso il concreto,  dove  i presagi divengono accadimenti. La muta miracolosamente ritrova la voce in virtù di un finale drammaturgico riuscitodove ogni evento trova la sua allocazione.

Attraverso  ingranaggi imprevedibili la  muta Maria, dopo un mestruo celeste, si scopre incintaL’autoritaria  Elisabetta  perde la vista. È il trionfo di  Annina la bigotta che, nel prodigio di Maria, vede il segno di miracolose predestinazioni.

Le tre femmine conquistano il favore del pubblico attraverso   le arti magiche d’una espressività tutta partenopea: con il gesto, la mimica e le  coloriture linguistiche.  Quando parliamo di coloriture linguistiche parliamo di coloriture dialettali e della bellezza dei suoni, vera parte integrante della ‘lingua napoletana’.

Nato e cresciuto nei Quartieri Spagnoli,  dal quale ha attinto gran parte dell’immaginario che popola il suo universo teatrale,  codificato e decodificato dall’autore.  Una Napoli allo stesso tempo puttana e santa, con linguaggio  linguistico, narrante e  filosofico. Dopo oltre trent’anni di teatro agito su tutti i palchi d’Italia e d’Europa, Moscato continua a vivere e a lavorare a Napoli,  con non poche difficoltà produttive.  In un’altra città, per riconosciuto e innegabile merito  gli avrebbero dato un teatro pubblico, se non proprio la direzione di una scuola.

‘Festa al celeste e nubile santuario’ è stato scritto nel 1983.  Enzo Moscato è vincitore del Premio Ubu alla carriera.

 

FESTA AL CELESTE E NUBILE SANTUARIO

testo e regia Enzo Moscato

con Cristina Donadio, Lalla Esposito, Anita Mosca, Giuseppe Affinito

luci Cesare Accetta

musiche Claudio Romano

scena Clelio Alfinito

costumi Daniela Salernitano

consulente Lingua dei Segni Vincenza Modica

fonica Teresa Di Monaco

organizzazione Claudio Affinito

produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

Info e orari: www.teatrostabilenapoli.it

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