Se partiamo dalla circostanza che il 2 giugno 1946 i due terzi degli italiani di oggi non erano ancora nati appare chiaro come sia utile e interessante fare una riflessione e un bilancio sul significato odierno di questa nostra festività nazionale. E, soprattutto, sarebbe utile farlo partendo dall’attuale concreta applicazione della Carta costituzionale e dalla sua reale adeguatezza ai tempi di oggi. Non solo quindi la modifica del Senato per intenderci. Sarebbe veramente interessante guardare le altre parti della Costituzione la cui realizzazione ottimale è ancora disattesa, se non addirittura mancante. Verificandone, così, la rispondenza nella vita sociale di tutti i giorni e per i quali la politica non pare riuscire a dare risposte alle aspettative e alle necessità degli italiani. E tutto ciò, partendo dalla famiglia, dai diritti civili, dal sistema giustizia/sicurezza, dal settore scuola/ricerca, dal diritto del lavoro, dai diritti sociali ed equitativi, ecc…
Se prendiamo la famiglia ci accorgiamo, ad esempio, che non si sono risparmiate “batoste” di ogni tipo sia reddituali/fiscali (specie con monoreddito), sia sulle basi portanti dell’economia familiare quali la casa e le pensioni e anche in una visione solidaristica intergenerazionale. Proprio perché oggi i ricchi sono più ricchi e i poveri lo sono molto di più, ma soprattutto perché ci sono molte famiglie più povere. Ma anche la salute e l’ambiente hanno avuto ben poche concrete tutele. Sarebbe utile, ad esempio, inserire nella Carta costituzionale un articolo che sancisca il principio della tutela dell’ambiente e della difesa del territorio tra i diritti dei cittadini e i doveri delle istituzioni, anche con riferimento alle ripercussioni inevitabili sulla salute collettiva ed individuale. Questa è una delle gravi carenze che andrebbe colmata con urgenza, forse ancora più di quella del Senato. Per la salute poi sappiamo che è tutelata dall’art.32, ma la sua applicazione si sta dimostrando sempre meno soddisfacente sia per i malati sia per gli operatori anche con riferimento all’altissimo livello di corruzione e al troppo ridotto impegno finanziario rispetto alle necessità (circa il 6,5% del Pil). Ma sopra ogni cosa, però, l’inadeguatezza maggiore della nostra Carta è sicuramente quella riferita al lavoro, che formalmente ne è addirittura alla base. Dove costatiamo con rammarico che ampie fasce della popolazione italiana ne sono addirittura escluse. Basta constatare l’altissima disoccupazione giovanile, la crisi di tutti i settori economici, le di aprire attività e, comunque, di realizzare idee e progetti in ambito professionale ed imprenditoriale, oltre all’alto costo burocratico. La nostra Carta costituzionale è sicuramente bellissima, come lo sono del resto tutte quelle delle altre nazioni, ma è giunto il tempo di renderla più attuale e rispondente ai bisogni e agli ideali delle nuove generazioni. La Costituzione deve appartenere a tutti. Vedere, invece, che sono soprattutto gli anziani ad onorarla, mentre i giovani ne ignorano persino i principi costitutivi non è proprio una bella cosa. Lavoriamo per renderla di tutti. Lavoriamo per includervi tutti. Lavoriamo per includervi i giovani con i loro sogni e i loro diritti.
Avv Antonio Filograna
Presidente del CAD DI LECCE E PROVINCIA