Non solo parole, questa volta i contestatori di Cécile Kienge si sono spinti oltre. E così alla Festa del Pd svoltasi ieri a Cervia, sul litorale Ravennate, hanno ‘disturbato’ l’intervento del ministro dell’Integrazione, lanciando banane sul palco. I frutti non hanno raggiunto l’obbiettivo, ricadendo tra la prima e la seconda fila di spettatori. Un gesto che la Kienge ha definito “uno schiaffo alla povertà” ed “uno spreco di cibo”. Un episodio deplorevole, che purtroppo ha dei precedenti. Oltre alle ben note offese verbali, che il ministro si è sentita rivolgere da esponenti della Lega di dubbia moralità, Kienge è stata contestata anche da Forza Nuova. Due notti fa infatti, , manichini vestiti con giubbotti scuri e jeans, imbrattati sul petto di vernice color rosso sangue e corredati da cartelli e volantini con la scritta “L’immigrazione uccide – No ius soli”, sono stati abbandonati nella centrale piazza dei Salinari, a Cervia, sul litorale ravennate. Forza Nuova ha quindi rivendicato il gesto scrivendo: “Tutelare l’identità italiana deve essere di primario interesse, in quanto essa rappresenta la forza da cui trae linfa la vita stessa del nostro popolo”.
La contestazione di ieri non ha lasciato però indifferente il Pd, che in una nota ha espresso “assoluto sdegno per l’atto di intimidazione”realizzato da “un gruppo di estremisti nei confronti del nostro partito impegnato in questi giorni nella tradizionale festa democratica”. Sono stati espressi anche “preoccupazione e stupore” per “la presenza nella nostra città di vergognosi fenomeni di rigurgiti fascisti”. Il Pd, si legge ancora nel comunicato, “combatterà con fermezza ogni manifestazione di intolleranza e di inciviltà”.