Senza mai citarlo e senza mai pronunciate la parola Ravello, De Luca ha fatto riferimento ad alcune discussioni avute. Questo dopo aver elogiato il festival musicale della Reggia di Caserta e il Festival della Letteratura di Salerno.
Riferendosi indirettamente alla fondazione Ravello, invece, e alle discussioni sulla presenza di Roberto Speranza e Roberto Saviano al Festival Wagneriano, De Luca ha mandato a dire allo scrittore Premio Strega tre cose.
La prima: la proposta artistica deve essere coerente con lo spirito del festival. La seconda: non sono ammessi conflitti di interesse, e per terzo, non si possono coltivare relazioni personali. “Se non si è d’accordo con le regole della regione – ha aggiunto De Luca – ci si può anche salutare”.
A distanza di qualche ora la nota ufficiale dell’ente: «L’ex presidente della Fondazione Ravello, scavalcando ruoli e funzioni istituzionali, ha tentato di imporre al direttore generale, senza alcuna precedente informativa agli organi della Fondazione e senza alcuna deliberazione collegiale, un ciclo di dibattiti fuori dalla programmazione del Festival ritualmente approvata sulla base della relazione del direttore artistico. Non vi sono in questa vicenda martiri della libertà di pensiero, ma più banalmente si presentano palesi violazioni delle norme che governano la vita delle persone giuridiche».
Dopo le polemiche, arriva il programma. A un giorno della bagarre legata alla mancata partecipazione dello scrittore Roberto Saviano, per presunte ingerenze politiche del governatore campano Vincenzo De Luca, caso che ha portato alle dimissioni del presidente della Fondazione Antonio Scurati, finalmente si sa chi salirà sul palco per l’edizione 2021 del Ravello Festival. Ufficializzato il cartellone della kermesse: si parte l’1 luglio al Belvedere di Villa Rufolo con Deutsches Symphonie-Orchester Berlin diretta da Kent Nagano, alle prese con Wagner, Beethoven, Schubert. Al pianoforte Mari Kodama.
Stessa location che il 4 luglio ospiterà l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli diretta da Dan Ettinger che si cimenterà con il repertorio di Beethoven. Due giorni più tardi, si cambia registro: protagonista assoluto sarà il pianoforte jazz di Stefano Bollani con il recital Piano variations on the Jesus Christ Superstar. Il pianoforte è un osservato speciale di questa edizione, se consideriamo che l’11 luglio arriva addirittura Martha Argerich accompagnata dalla Slovenian Philharmonic Orchestra diretta da Charles Dutoit. In repertorio Stravinsky e Prokofiev. Pianoforte, ma anche bandoneon: il 22 luglio, infatti, è di scena l’omaggio a Astor Piazzolla nel centenario della nascita. Il Quinteto Astor Piazzolla e l’Orchestra Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi diretti da Andrés Juncos re-interpreteranno i capolavori del maestro argentino autore di Libertango. Al bandoneon Pablo Mainetti.
Cento anni ricorrono anche dalla morte di Enrico Caruso. Da qui l’omaggio affidato all’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli diretta da Nikolas Nägele. Il tenore Juan Diego Flórez e la soprano Marina Monzó se la vedranno con Rossini, Donizetti, Gounod, Puccini, repertorio che fece grande il tenore italiano più famoso di tutti i tempi (29 luglio). Ancora a tutto pianoforte con Maurizio Pollini all’Auditoriuo Niemeyer (8 agosto) tra Schumann e Chopin. Beethoven sarà al centro del tradizionale concerto dell’alba dell’11 agosto, con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da James Conlon. Gran finale pianistico con Igor Levit (Villa Rufolo, 28 agosto) alle prese con Beethoven.
Saviano si è subito lamentato su Twitter dell’esclusione dal festival. “Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicié, non ci sarò… arripigliateve tutt chell che è o vuost…”. E ancora: “Roberto Saviano non esiste proprio, va cancellato… Credo che Don Vincenzo abbia fatto così… Considera la Campania un suo regno…”, dice Saviano in un video pubblicato sui social.
“In breve: sono stato invitato al Festival di Ravello. Il cda propone gli ospiti e poi il ‘cdi’, il comitato di indirizzo composto da figure politiche amiche di De Luca… Io sarei andato a titolo gratuito, anche se gli ospiti di un Festival andrebbero pagati… I festival culturali sono sempre più determinati dalla politica: Italia, cultura, amici, amichetti, paranze…”, aggiunge.
“Stanno avvelenando un festival che poteva essere meraviglioso e che è condizionato dalle consorterie”, dice Saviano, prima di rivolgersi a De Luca con le battute rese celebri da Gomorra: “Don Vicié… arripigliateve tutt chell che è o vuost… Adesso è tornato nelle vostre mani, non tenete pensieri… Non c’è nessun problema: non vengo… A presto, Ravello…”.
«I clan dal lockdown hanno vantaggio. Guadagnano da questo disagio. Quello che sta accadendo, invece, è che la situazione è drammatica. Ma non solo per la pandemia. Anzi, soprattutto per una politica inadeguata. De Luca si mostra il salvatore della patria, ma negli ultimi cinque anni ha smantellato la sanità. Adesso non può fare altro che mettersi paura per quello che lui ha fatto», aggiunge. Poi Saviano continua: «E quest’estate cos’hanno fatto? Cosa ha fatto il governo in tutti questi mesi? Si è soltanto speso a dire che la pandemia non poteva essere prevista e che quindi bisogna avere la collaborazione di tutti». E etichetta come «incapace» l’esecutivo di Palazzo Chigi.
«Fattivamente cosa è stato fatto? Molto poco». Saviano stavolta si scaglia contro il «governo incapace che non è riuscito in questi mesi davvero a realizzare un piano a protezione dei salari». E nemmeno «una gestione reale della scuola. Nulla di tutto questo è stato fatto».