La Fondazione Festival Pucciniano a pochi giorni dalla chiusura del sipario si appresta a consegnare agli archivi una edizione trionfale del Festival Puccini che ha celebrato tre importanti anniversari: il centenario della scomparsa del compositore, la sua 70.a edizione e i 120 anni di Madama Butterfly.
Tre tappe significative che la Città di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano hanno voluto ricordare con un programma ricco e straordinario a significare il grande legame e l’orgoglio della comunità nei confronti del compositore che aveva eletto Torre del Lago prima e Viareggio poi a sue dimore predilette. Anniversari che per i luoghi del cuore di Giacomo Puccini Torre del Lago e Viareggio sono oltremodo significativi, a Torre del Lago riposano le sue spoglie, a Torre del Lago ha composto Madama Butterfly e la maggior parte dei suoi capolavori, a Viareggio ha composto Turandot e si trova la sua ultima dimora, a Torre del Lago esiste l’unico festival al mondo intitolato al compositore giunto nel 2024 alla sua 70.a edizione.
La prima volta nella sua lunga e gloriosa storia che il Festival Puccini propone in cartellone 7 titoli e ben 6 nuove produzioni con una programmazione che ha visto alternarsi sul grande palcoscenico del teatro in riva al lago 20 spettacoli, 18 serate d’opera, una Prova Generale Aperta e il Gala di danza Roberto Bolle richiamando oltre 40.000 spettatori con un incasso totale di oltre 2 milioni di euro, battendo ogni record di presenze e incassi della manifestazione. Un cartellone concepito dal direttore artistico Pier Luigi Pizzi come un viaggio attraverso la parabola artistica di Puccini, rappresentando le opere in ordine cronologico, secondo la loro prima esecuzione. Dalle giovanili Le Willis ed Edgar, – riprese e messe in onda da Rai 5 – passando per i capolavori maturi come Manon Lescaut, La Bohème, Tosca fino all’incompiuta Turandot terminata dove Puccini la lasciò, con la struggente nota dell’ottavino che commenta la morte di Liù.
Un progetto artistico quello di Pizzi ispirato alla sperimentazione creativa che attraverso l’utilizzo del grande ledwall che ha dominato la scena in tutte le opere ha consentito di coinvolgere il pubblico in modo inedito. Sperimentale e di grande successo anche l’idea di introdurre in tutte le opere performance di balletto con un Corpo di ballo composto da 20 ballerini, affidati alla maestria di Gheorghe Iancu
Una edizione che ha confermato la portata nazionale ed internazionale del Festival: Manon Lescaut per la regia di Massimo Gasparon è stata coprodotta dal Teatro Nazionale di Bucarest dove andrà in scena il prossimo 28 e 29 settembre; dal Teatro Petruzzelli di Bari e dal Teatro Regio di Parma; mentre la nuova produzione di la Bohème, sempre per la regia di Massimo Gasparon all’interno di una collaborazione triennale, sarà presentata il 18 ottobre al Teatro Marrucino di Chieti.
Un programma completato dalle due serate dedicate alla celebrazione dei 120 anni dalla prima rappresentazione di Madama Butterfly, con la storica produzione del 2000, con le scenografie firmate dallo scultore giapponese Kan Yasuda protagonista anche di due mostre delle sue opere a Viareggio e Torre del Lago.
Le 20 serate nel Gran Teatro hanno richiamato 43.000 spettatori, con una media di incasso di oltre 107.000 euro per serata. Il Gala “Roberto Bolle and Friends” ha aggiunto ulteriore prestigio, contribuendo a superare i due milioni di euro di incasso complessivo.
Un Festival di richiamo internazionale, anche quest’anno 67 le nazionalità rappresentate dagli spettatori che hanno gremito il teatro, ai primi posti pubblico proveniente da Germania, Austria e Regno Unito, con paesi esotici come Malesia, Giamaica e Sudafrica e 60 i tour operator internazionali che hanno proposto il Festival nei loro cataloghi e portato spettatori a Torre del Lago.
La stagione del Centenario ha voluto esaltare l’impostazione che per tradizione caratterizza il Festival di Torre del Lago – afferma il presidente della Fondazione Festival Pucciniano Luigi Ficacci – e lo distingue tra le manifestazioni liriche all’aperto: dedicare i programmi all’esecuzione ciclica delle opere di Puccini, ricercando la varietà nell’originalità delle diverse interpretazioni. Quest’anno il Festival ha voluto puntare sulla diversa tipologia e personalità d’autore dei suoi principali protagonisti: Pier Luigi Pizzi e Kan Yasuda; il primo come regista per il Festival da lui diretto, il secondo come scultore, per la ripresa della sua celebre Madama Butterfly. Pizzi ha realizzato la sua visione dell’arte di Puccini come trionfo del teatro musicale, mettendo in scena, con la collaborazione di Massimo Gasparon, sei opere. Ha individuato uno stile unitario per porre nel massimo valore la profonda individualità di atmosfere drammaturgiche e musicali che distingue e rende inconfondibile ognuna delle opere rappresentate. Yasuda, la cui arte si realizza in un rapporto sacrale tra le sue forme e la loro occasione espositiva, rinnova la propria originalità ad ogni manifestazione. La loro ostensione quali scene per Madama Butterfly rinnova l’incontro tra la sua meditazione artistica sul concetto universale dell’esistere e l’opera di Puccini, esaltandone la spiritualità musicale. La decantazione drammaturgica di Pizzi e la ritualità astratta del contatto delle forme plastiche di Yasuda con l’esecuzione di Madama Butterfly, sono due approcci interpretativi sideralmente distanti. Li abbiamo voluti offrire in successione, esaltandone il contrasto. Il pubblico ha reagito con una splendida adesione, dimostrando di comprendere perfettamente e gradire la proposta di mondi interpretativi così diversi e la loro successione sul palcoscenico. Questo mi pare un meraviglioso risultato per la città chi ha inteso offrire al pubblico la propria memoria celebrativa di Puccini nel centenario della morte”.
“Ho molto esitato, prima di accettare l’incarico. Ma le sfide mi piacciono – commenta il direttore artistico Pier Luigi Pizzi – Mi sono messo al lavoro con la massima fiducia nel potere trainante della musica di Puccini, che ho cercato di servire al maggior livello. Ho potuto contare su una squadra di lavoro che mi ha permesso di raggiungere il risultato che oggi ci premia. Grazie a tutti indistintamente per aver creduto in questo ambizioso progetto. Un grazie particolare va al pubblico, a cui il mio sforzo è sempre ostinatamente dedicato, per il suo generoso, incredibile consenso. I risultati così rassicuranti alla fine hanno dato un senso al nostro impegno. Evviva!”.
“Siamo orgogliosi di questa programmazione straordinaria di coì grande successo , sia in termini di pubblico che di risultati artistici che ho avuto il piacere di condividere con il Maestro Pizzi. Commenta il direttore Franco Moretti – Il merito di questo successo va attribuito anche alle felici intuizioni del direttore artistico Pier Luigi Pizzi, che ha approcciato il Festival con uno spirito profondamente innovativo consentendo l’ottimizzazione dello spazio scenico di tutti gli allestimenti, rendendo le rappresentazioni ancora più coinvolgenti e tenendo alta la qualità artistica delle produzioni. Nel sottolineare l’eccezionalità dei risultati raggiunti, il valore delle collaborazioni e l’importanza dell’innovazione scenica, vorrei soprattutto ringraziare tutti i lavoratori della Fondazione e le masse artistiche che hanno dimostrato grande dedizione per il Festival in una stagione molto più intensa e impegnativa, guadagnandosi la stima di tutti gli artisti, solisti, direttori che si sono alternati sul palcoscenico anche ai quali va il mio grande apprezzamento. Uno speciale ringraziamento ad un grande Maestro, che molto ha insegnato a tutti noi e con cui abbiamo condiviso un impegno quotidiano iniziato a fine maggio: Grazie Maestro Pier Luigi Pizzi.
TORRE DEL LAGO E NON SOLO
Al cartellone d’opera hanno fatto da corollario la rassegna di Concerti a Villa Paolina, e altri eventi sul territorio e in Italia: concerti a Volegno, Seravezza, Varzi e prestigiosi eventi internazionali tra cui un Concerto Celebrativo a Riga, la partecipazione in Canada all’edizione 2024 dell’ITAL FEST organizzato dal Congrès National des Italo-Canadiens di Montreal; a Parigi nella sede UNESCO in occasione dei Giochi Olimpici dove l’Associazione Mondiale della Stampa Sportiva, l’AIPS, ha scelto di celebrare il proprio centenario e rendere omaggio a quello di Giacomo Puccini adottando il Nessun Dorma da Turandot come Inno Ufficiale interpretato dai musicisti dell’Orchestra del Festival Puccini e dal tenore Amadi Lagha.
Copiosa la rassegna stampa e numerosi i giornalisti accreditati, critici dei principali quotidiani (Corriere della Sera, Sole 24 Ore, La Stampa, Repubblica, Il Giornale, ecc.) hanno seguito e recensito tutte le opere in cartellone.
#PUCCINIPERTUTTI
Tra le iniziative da segnalare in questa edizione speciale del Festival Puccini, quelle volute dalla Fondazione per favorire l’accessibilità al teatro, ai suoi spazi e agli spettacoli, rendendo la cultura e l’opera e gli spazi del Teatro più fruibili per tutti, accogliendo oltre 300 partecipanti nelle serate programmate delle rappresentazioni di due dei titoli in cartellone Tosca e Turandot; persone con con disabilità visiva, uditiva e cognitiva provenienti da Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana, che hanno avuto l’opportunità di fare visite guidate negli spazi del teatro, esperienze tattili e multisensoriale oltre che seguire lo spettacolo con sottotitoli, voce e traduzione in lingua dei segni italiana (LIS). Un progetto a cui ha contribuito la Regione Toscana attraverso la stamperia Braille che ha messo a disposizione i libretti delle opere in braille.