Oggi, in uno speciale gemellaggio culinario, si celebra a cavallo tra Roma e gli Usa, il primo “ National fettuccine all’ Alfredo Day”. Fettuccine all’Alfredo non vi dice nulla? Non stupitevi, per gli italiani sono un piatto poco noto, ma si tratta di un piatto leggendario a base di pasta fresca che rappresenta una bandiera della tradizione gastronomica italiana nell’ immaginario collettivo degli Americani, popolarissime quanto gli altrettanto “poco italiani” e celeberrimi “spaghetti alla bolognese con polpettine”, entrambe immediati sinonimi di cucina italiana per il popolo a stelle e strisce.
Ma cosa sono e come nascono le fettuccine all’ Alfredo?
Tutto ebbe inizio a Roma a via della Scrofa nel celebre ristorante” Alfredo”: Alfredo Di Lelio è a quei tempi il proprietario di questo ristorante e volendo far tornare l’appetito a sua moglie, che dopo aver partorito era diventata improvvisamente debole ed inappetente, inventò queste fettuccine dal gusto delicato, con burro e parmigiano ancora oggi servite in tavola dal “mantecatore” che amalgamandole ad arte, realizza la mitica salsa delle Fettuccine Alfredo. La donna le apprezzò così tanto che dopo essersi rimessa in forze, suggerì al marito di metterle nel menù del ristorante e mai scelta fu più azzeccata. Le fettuccine furono un vero successo, al punto che divennero il piatto preferito di due autentiche star della vecchia Hollywood: Douglas Fairbanks e Mary Pickford, due grandissimi divi del cinema muto, giunti a Roma nel 1920 come tappa del loro viaggio di nozze in Europa.
I due rimasero letteralmente stregati da questo piatto, e al loro ritorno in America non parlavano d’altro. In ricordo della loro esperienza,inviarono persino una coppia di posate d’oro, forchetta e cucchiaio, con la loro dedica per “the king of fettuccine” al mitico Alfredo come cenno di gratitudine e apprezzamento,continuando a tessere le lodi del ristorante e delle sue deliziose fettuccine in tutta Hollywood.
E fu così che il piatto divenne estremamente popolare, richiamando vip da tutto il mondo che giungevano da ogni dove in via della Scrofa pur di assaggiarlo.
Salvador Dalì, Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Federico Leopoldo Principe di Russia, Gaetano Borbone principe di Parma e tantissimi altri: tutte le star facevano tappa obbligata qui per le fettuccine, che divennero subito il piatto delle occasioni nelle famiglie italo-americane benestanti, sinonimo di buona cucina italiana di classe a livello mondiale.
La ricetta è come spesso capita per le cose più apprezzate, una delle più semplici: delle fettuccine fresche fatte a mano, vengono cotte in abbondante acqua salata, una volta al dente vengono scolate con l’ausilio di un forchettone in un piatto dove lo chef ha messo dell’ abbondante burro morbido, le fettuccine rilasciano così parte della loro acqua di cottura e mentre il burro inizia a sciogliersi vi si spolvera sopra dell’ abbondante parmigiano reggiano, a questo punto interviene il già citato e leggendario “mantecatore”, un cameriere specializzato che con sapienza amalgama il piatto finchè non si forma una soffice e voluttuosa crema ben legata tra il burro e il parmigiano, che avvolge voluttuosamente le fettuccine. Ingredienti semplici e una sopraffina tecnica di mantecatura sarebbero quindi alla base di un così grande successo. La ricetta originale nelle versioni in auge negli Stati Uniti si arricchisce poi di besciamella e di una grattata di noce moscata, e addirittura di pollo e gamberetti nelle versioni più sperimentali ma le autentiche fettuccine inventate da di Lelio sono solo puro burro e parmigiano. Il segreto di tanta bontà starebbe nel parmigiano Reggiano 24 mesi, 70g a porzione, grattugiato e passato al setaccio, in modo da ottenere solo il parmigiano in polvere ed evitare grumi e nella giusta quantità di acqua di cottura che dona viscosità alla salsa.
Oggi il ristorante è gestito dalla famiglia Mozzetti che rilevò l’attività con tutto ciò che conteneva da Alfredo nel 1948. Di Lelio poi negli anni ‘ 50 aprì il “Vero Alfredo” nei pressi di piazza Augusto imperatore e continuò a cucinare anche là le sue celebri fettuccine. In entrambi i locali i proprietari vi diranno che le loro fettuccine sono quelle originali e che i forchettoni in mostra sono quelli autentici regalati dalla coppia Fairbanks-Pickford.
Chiunque detenga veramente oggi gli originali non è dato sapere, ma la parata di star che si sono avvicendate tra i tavoli per un piatto di queste squisite fettuccine è infinita, e tantissime sono le foto e gli aneddoti che riportano all’epoca della Dolce Vita quando Tony Curtis vestito da cameriere, si divertiva a servire ai tavoli, Ava Gardner e Walter Chiari venivano per il loro tavolo segreto, dive come Audrey Hepburn, Sofia Loren e Brigitte Bardot nell’uscire dal locale venivano assalite dai paparazzi.
Tuttora registi famosi, attori del grande schermo e star internazionali come Ewan McGregor e Jennifer Connelly, continuano a frequentare il locale di via della Scrofa e sul libro delle firme di Alfredo vi sono centinaia di nomi celebri. Oggi per la prima volta dalla sua apertura, il ristorante Alfredo alla Scrofa, in cui nacquero le famose fettuccine, vuole celebrarle in ricordo delle origini assolutamente romane della pasta più amata dagli americani e onorare così attraverso questo piatto l’ epoca in cui Roma era la capitale della Dolce Vita : crocevia internazionale del cinema mondiale, meta di teste coronate, divi del cinema e artisti di fama mondiale.Valentina Franci