“Ancora una volta Marchionne prende in giro l’Italia e i lavoratori. La crisi del mercato dell’auto vede la Fiat perdere quote molto più elevate rispetto a quelle degli altri produttori europei. Per questo, l’azienda giustifica la propria incapacità nel produrre macchine innovative, adeguate alle compatibilità ambientali e alle richieste dei grandi mercati internazionali, colpevolizzando gli operai”. E’ quanto afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, che aggiunge: “Le due settimane di stop imposte allo stabilimento di Pomigliano sono l’ennesima dichiarazione di guerra nei confronti dei lavoratori. Quello di Marchionne è un atto di arroganza inaccettabile da parte di chi ha deciso, da tempo, di lasciare l’Italia, per spostare la produzione auto nei paesi low cost che garantiscono forti finanziamenti pubblici alla faccia del libero mercato. Tutto questo dopo aver sfruttato, fino all’ultimo, gli aiuti economici ottenuti per anni dallo Stato italiano”.Secondo Zipponi: “L’ad di Fiat cerca come al solito il capro espiatorio negli operai per fuggire dall’Italia con il sacco pieno di soldi pubblici. E’ inaccettabile che il governo continui a far finta di niente mentre l’azienda chiude uno stabilimento dopo l’altro, condanna i lavoratori alla disoccupazione e si considera al di sopra della legge e della Costituzione”. “Da anni l’IdV denuncia il comportamento irresponsabile della Fiat. Per questo, chiede a Marchionne di spiegare agli italiani dove sono finiti i 20 miliardi promessi per gli investimenti in Italia e di chiarire il futuro industriale e occupazionale del nostro Paese”.
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