“Per fortuna oggi non ci sono più Ong nel Mediterraneo perché le operazioni devono farle le autorità competenti”. No. “L’Italia deve salvare tutte le vite in mare se è in grado bene, se no deve chiedere aiuto a tutti”. Due visioni diverse e contrapposte di due big del M5S che fotografano il momento ‘critico’ in cui versano i pentastellati. Il primo è Di Maio. Il secondo è Roberto Fico. Non è guerra aperta guardando al futuro tra i due napoletani del Movimento ma poco ci manca. Lo scambio di battute ricorda il fuoco amico di renziana memoria. Ma in questo caso non si comprende a chi dei due, questo gioco dei distinguo, porterà più dote elettorale se il numero uno di Montecitorio avrà il coraggio di fare lo strappo ‘guardando a sinistra’. Dalla festa di Mdp-Leu il presidente delle Camera lancia la sua idea di Ue partendo dai migranti e, smarcandosi da Matteo Salvini, accusa “i paesi di Visegrad e Orban” che “non fanno gli interessi degli italiani”. “Se tu non vuoi accogliere gli immigrati che arrivano in Italia costruisci un Europa chiusa ed egoista”, afferma. Ma c’è dell’altro nel calderone dei distinguo tra filo governativo ed eterodossi.
“Quello che bisogna fare è la legge sul conflitto di interessi e la legge sui tetti pubblicitari, per me è inaccettabile che non si facciano”, dice Fico riferendosi al patto tra Salvini e Berlusconi, avallato dal Movimento, sulla nomina di Marcello Foa alla presidenza della Rai. Ed attacca Di Maio per “silenzio colpevole di M5s sull’accordo di Arcore sulla presidenza Rai”. “Salvini e Berlusconi – dice – si sono presentati alle elezioni insieme e sono una coalizione” quindi, dato che occorre una maggioranza qualificata in Vigilanza “è normale che Salvini dialoghi più facilmente con Berlusconi che con altri”. “Il punto allora – insiste – è fare ora una legge sul conflitto di interessi e sui tetti pubblicitari. Sarebbe inaccettabile se non si facessero”. Come a volere continuamente a demarcare le distanze con Di Maio, sul reddito di cittadinanza aspetta di capire, specularmente, cosa si “intende per reddito di cittadinanza” perché “ci sono tanti cittadini italiani di altre nazionalità. Vedremo come sarà scritta la legge”. Naturalmente si dice contrario a qualsiasi tipo di condono “comunque lo si chiami. Le truffe semantiche sono state tante in questo Paese, come le missioni di pace che missioni di pace non erano”. Parla da vero leader di una sinistra smarrita, in cerca di identità, e di leadership. Sembra che il Movimento sia lontano anni luci alla festa di Mdp-Leu dalle parole di Fico anche se poi cerca di aggiustare il tiro e ritornare sui vecchi canovacci che hanno portato al governo i 5Stelle.