Il premier Paolo Gentiloni accompagnato dai ministri Dario Franceschini (Cultura e Turismo), Gianluca Galletti (Ambiente), Maurizio Martina (Politiche agricole), Giuliano Poletti (Lavoro) è arrivato a Fico per il taglio del nastro ufficiale, preceduto dalle note dell’Inno d’Italia cantato dai coro delle voci bianche del Teatro Comunale.

 

Il premier Gentiloni ha iniziato scherzando sul numero dei ministri presenti: ‘E’ quasi riunione di Governo’. Ha poi proseguito ringraziando le autorità ma soprattutto chi qui lavora, ha lavorato e lavorerà. Fico è l’Italia, qui trovate un riassunto di quello che siamo, delle nostre straordinarie qualità. La cura per le tradizioni  non è nostalgia di un piccolo mondo antico ma il veicolo per raggiungere la modernità.  Altrimenti, senza radici, non riesci a vincere. L’agricoltura di qualità è un vero tesoro e non una realtà di nicchia.

Parliamo,  ha fatto i conti il premier,  di 40 miliardi di export agricolo solo quest’anno. C’è un legame evidente tra Expo e Fico, l’agricolutura del XXI secolo deve essere giusta e sostenibile. Qui si celebra la qualità e non lo spreco. E ho visto con piacere che qui ci sono tante organizzazioni che usano l’alimentazione per aiutare i popoli più sfortunati in giro per il mondo. L’Italia trova in questo straordinario parco una nuova forma per presentarsi al mondo. Grazie a chi ha fatto questa grande operazione che certamente farà del bene al Paese.

Dopo Gentiloni, la benedizione di monsignor Giovanni Silvagni e il brindisi inaugurale al quale è stato invitato a partecipare anche Romano Prodi.

 

Soddisfatto anche il ministro per l’Ambiente, il bolognese Gian Luca Galletti: ‘E’ una sfida che noi lanciamo, come Bologna, non solo a livello nazionale ma a livello globale. Una sfida importante per noi abituati, talvolta, a pensare in piccolo, stavolta pensiamo in grande e credo che attorno a Fico possano nascere realtà importanti che rilancino ancora di più Bologna non solo nel food  ma anche nella ricerca scientifica’.

Poco dopo ha aperto ufficialmente le porte anche al pubblico il più grande parco agroalimentare del mondo alla quale partecipano 150 aziende italiane, centinaia di lavoratori e soprattutto i visitatori. A regime, infatti, ci si attende che sappia attrarre 6 milioni di turisti all’anno.