Figli attaccati all’autorespiratore, Enel continuerà la fornitura

Può tornare a sorridere il padre dei due gemelli malati di distrofia, disperato perché senza i soldi necessari a pagare le bollette. “Enel ha già provveduto a contattare il cliente rassicurandolo che non sono in corso procedure per il distacco della fornitura di energia elettrica e che non sarà effettuata alcuna interruzione presso la sua abitazione”. Lo scrive la società in una nota in relazione alla vicenda dell’utente di Lizzanello (Lecce). “Pur permanendo l’onere di pagamento, per il quale l’azienda ha inviato la lettera di sollecito – prosegue il comunicato – la presenza di dispositivi elettro-medicali salvavita all’interno dell’abitazione garantisce la continuità del servizio elettrico. Enel coglie l’occasione per ricordare a tutti i clienti in possesso di tali apparecchiature la necessità di inviare comunicazione al proprio fornitore di energia elettrica che provvederà, come nel caso del sig.Quarta, a registrare la fornitura come “non disalimentabile”. “E’ inoltre utile sottolineare – conclude la nota – che i clienti con situazioni di disagio economico possono rivolgersi agli specifici uffici comunali in grado di valutare le situazioni e intervenire di conseguenza. Del resto Enel, come ogni altro erogatore di beni e servizi, non ha competenza e la legittimità per valutare e gestire eventuali situazioni di questo tipo”.

Padre disperato, non può pagare bollette Enel. Senza corrente i figli rischiano la morte. Cifre esorbitanti quelle delle bollette Enel di Antonio Quarta, un padre disperato perché a breve potrebbe restare senza energia elettrica. Cosa che se accadesse equivarrebbe alla morte per i suoi due figli gemelli, Sergio e Marco, di 33 anni, entrambi affetti da distrofia muscolare e per questo costretti a vivere in un letto, attaccati ad autorespiratori elettrici e in un ambiente continuamente climatizzato. Per questo motivo il signor Quarta, si è rivolto alle istituzioni, in particolare alla Prefettura e al sindaco di Lizzanello, in provincia di Lecce, dove la famiglia vive. La storia del nucleo famigliare è raccontata sull’edizione di Lecce della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’.

“Se mi staccano la luce o il gas – racconta papà Antonio – i miei figli muoiono”, e in mano l’uomo stringe l’ennesima bolletta da pagare: l’importo ammonta a 433 euro per la fornitura di energia elettrica nel bimestre febbraio-marzo 2012 e gli arretrati ammontano a 4.500 euro. “Ho presentato alla Regione – racconta Antonio Quarta – la domanda per ricevere l’assegno personalizzato (800 euro) che mi spetta di diritto, uno per ciascuno dei miei figli, intanto le bollette continuano ad arrivare e gli enti minacciano di sospendere il servizio”.

L’uomo non ha neanche un lavoro. Per stare vicino ai suoi figli è stato costretto a chiudere la sua carrozzeria molti anni fa per dedicarsi completamente all’assistenza dei suoi figli e anche la moglie Adele si dedica a tempo pieno alla cura dei figli. Senza il sostegno economico previsto dalla legge, per i due genitori è impossibile pagare le bollette: “Ho ricevuto dall’Enel-Enel Gas lettere con la minaccia di sospensione della erogazione dell’energia e di provvedimenti a mio carico”, dice Antonio Quarta. “E i miei figli – aggiunge – mi chiedono di staccare la spina per non vedermi più soffrire, io cerco di essere forte ma non ce la faccio più”.

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