Figuccia: “Palermo post Covid, non ci resta che riprogettare le città”
“La pandemia ha certamento fatto esplodere e reso ancor più manifeste, tutte le criticità che attanagliano la nostra Palermo. Ieri come oggi, una mobilità inesistente con i mezzi pubblici vetusti, un sistema di raccolta dei rifiuti inadeguato, una scarsa sicurezza a sostegno delle attività commerciali, un tessuto economico sfaldato. Scarse opportunità per i giovani, scarsa attrazione per i grandi investitori, una marcata limitazione all’inclusività delle disabilità. Ecco, tutto questo riemerge in modo ancora più cruento con il virus dei nostri giorni: il dimezzamento a bordo del trasporto pubblico locale, i rifiuti speciali dei positivi, quelli per strada e quelli in discarica, le scuole al gelo gettate nel marasma degli Usca, il cimitero dei Rotoli con le bare accatastate. Considerazioni che dovrebbero aiutare tutti noi a ripartire, ripensando alla nostra città, agli spazi, alla fruibilità dei siti e alla vivibilità che essa può offrire.
Lo stesso Covid letto in termini di opportunità, ha portato ad una forte razionalizzazione dei costi dell’amministrazione ad esempio con lo smartworking, alla digitalizzazione aziendale, alla crescita dell’ecommerce locale, aprendo a spazi di riflessione sulla necessità di ridisegnare le nostre città mescolando spazi pubblici e privati e quindi il lavoro con l’esigenza di servizi nuovi.
Ecco cosa desideriamo per Palermo in questo nuovo anno: Una nuova ripartenza, forti di questa esperienza difficile, nella consapevolezza che l’era Orlando volge al tramonto e che una nuova classe dirigente sarà certamente all’altezza del compito.