“Filosofia dell’informazione” di Luciano Floridi

Filosofia dell’informazione

di Luciano Floridi

edizione italiana a cura di Massimo Durante

Raffaello Cortina Editore

«La ricerca filosofica sui temi della computazione e della teoria dell’informazione è diventata sempre più feconda e diffusa, in quanto è capace di aggiornare vecchie questioni filosofiche, sollevare nuovi problemi e contribuire a ripensare le nostre visioni del mondo: essa ha infatti già prodotto una messe considerevole di risultati stimolanti e importanti. Gli studiosi hanno suggerito varie denominazioni per definire questo nuovo ambito di ricerca. Taluni prediligono una terminologia alla moda (come, per esempio, “cyberfilosofia”, “filosofia digitale” o “filosofia computazionale”); la maggioranza adotta specifici orientamenti teorici (come, per esempio, quelli di “epistemologia formale”, “filosofia dell’informatica”, “filosofia della computazione”, “filosofia dell’intelligenza artificiale”, “computer e filosofia”, “computazione e filosofia”, “filosofia dell’artificiale” o “epistemologia dell’artificiale”). Nel presente capitolo, sostengo che la denominazione filosofia dell’informazione (FI) sia la più convincente […]. I paragrafi 1.2, 1.3 e 1.4 analizzano il processo storico e concettuale che ha condotto alla progressiva affermazione di una FI.

Filosofia dell’informazione

Floridi, Luciano (Autore)

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Le analisi svolte puntellano le seguenti due conclusioni. In primo luogo, la filosofia dell’intelligenza artificiale è stata un paradigma prematuro, che ha nondimeno aperto la via alla FI. In secondo luogo, la FI si è delineata nel tempo come esito più recente della dialettica tra innovazione concettuale e ciò che definisco come “scolasticismo”. Nel paragrafo 1.5 introduco e discuto la definizione di FI. Il paragrafo 1.8 sintetizza i principali risultati del capitolo e illustra perché la FI possa essere interpretata come una nuova philosophia prima, sebbene non nella prospettiva di una filosofia perenne. Sostengo l’idea che la FI sia una disciplina matura perché (a) rappresenta un ambito di ricerca autonomo (con temi specifici); (b) fornisce un approccio innovativo tanto alle questioni filosofiche tradizionali quanto a quelle nuove (con metodologie originali); e (c) può essere associata ad altri settori della filosofia, offrendo una trattazione sistematica dei fondamenti concettuali del mondo delle informazioni e della società dell’informazione (con nuove teorie).»

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