Lo stop al finanziamento ai partiti non piace a nessuno. A parole tutti sono contrari ai rimborsi elettorali ma nei fatti nessuno vorrebbe privarsene. A tuonare contro il ddl varato dal governo di Enrico Letta ed atteso alle Camere il 26 luglio sono i tesorieri dei principali partiti della maggioranza delle larghe intese. Maurizio Bianconi e Ugo Sposetti, rispettivamente tesorieri di Pdl e Pd, agitano addirittura lo spauracchio della democrazia a rischio. Questo nonostante la legge Letta sia appoggiata dalla maggioranza. Ma in clima bipartisan si inserisce anche Sel. E sul disegno di legge incombe l’incognita emendamenti: 150 correzioni sono già state presentate e potrebbero stravolgere l’impianto voluto dal governo.
Bianconi: ddl ipocrita. Per l’uomo che tiene i cordoni delle casse del Popolo delle Libertà, il ddl è perché “se la gente vuole eliminare il finanziamento lo si elimina sul serio e non si usano palliativi come il 2 per mille. E non si introducono cose che fanno morire dal ridere, come i programmi per l’accesso in tv e la sede gratis ai partiti” come ha detto al Corriere della Sera. L’esponente del centro destra dice di avere paura della democrazia perché “questa è una legge sbagliata, ipocrita, piena di sciocchezze. Siamo rimasti solo io e Peppone a pensarla così”. Il futuro della politica senza soldi pubblici, per Bianconi, sarebbe molto fosco. “Da una parte c’è l’opinione pubblica che, più che togliere i soldi ai partiti, vuole ammazzare tutti i politici. Ci vuole tutti morti, impiccati. Fosse per loro chiuderebbero Camera e Senato e farebbero seimila piazzale Loreto. Mica li plachi togliendoci qualche soldo. Dall’altra – dice il tesoriere- una legge come questa ci fa finire dritti nelle mani di poteri ben interessati: tecnocrati e poteri economici che vogliono indebolire una classe politica annichilita e paralizzata dalla paura”.
Sposetti: violenza alla democrazia. Lo stop all’idea di Enrico Letta di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti non piace nemmeno al Pd. Per Ugo Sposetti, tesoriere del Partito Democratico, l’abolizione dei fondi pubblici ai partiti sarebbe una “violenza alla democrazia”. E si dice pronto a “fare proseliti”, ovvero le barricate, per bloccare il ddl governativo.
A dire no a questo provvedimento non si sono solo Pd e Pdl. In questa battaglia bipartisan si iscrive, a pieno titolo, anche il partito di Nichi Vendola. Sergio Boccadutri, tesoriere di Sel, bolla il ddl che sarà esaminato dalle camere il 26 luglio, come una “legge che ci mette fuori dall’Europa”.