‘Eserciteremo il diritto di prelazione su Stx’, è l’annuncio del ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire, in conferenza stampa a Bercy, che puntualizza come la scelta sia dettata dall’esigenza di difendere gli interessi strategici della Francia. La decisione di esercitare il diritto di prelazione su Stx, spiega infatti il ministro, ha un solo obiettivo: difendere gli interessi della Francia nella cantieristica”. La nazionalizzazione sarà temporanea.
Andrò a Roma martedì prossimo per discutere con i ministri Padoan e Calenda, ha poi aggiunto Le Maire.
Si confermano così le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano francese Le Monde, che smentivano le parole pronunciate dal portavoce del governo, Christophe Castaner, che poco prima aveva escluso l’ipotesi di una nazionalizzazione dei cantieri navali, di cui lo Stato detiene già il 33% delle quote.
Il presidente francese Macron, aveva scritto Le Monde, piuttosto che consegnare le chiavi di Stx al gruppo italiano Fincantieri, ha scelto di nazionalizzarla.
Questa decisione deve darci il tempo di negoziare nelle migliori condizioni possibili la partecipazione di Fincantieri ai cantieri navali di Saint-Nazaire per costruire un progetto europeo solido e ambizioso. Non c’è nessun sospetto sui nostri amici italiani, ha detto ancora il ministro, sottolineando la volontà di costruire un bel progetto industriale europeo con l’Italia e con l’industria Fincantieri.
Le Maire ha poi aggiunto che ci sono delle sfide in termini di impiego, specificando che il cantieri di Saint Nazaire hanno prospettive di lavoro per i prossimi 11 anni e per questo la Francia vuole avere tutte le garanzie affinché le competenze di Stx non partano un giorno verso un’altra potenza mondiale economica.
‘Riteniamo grave e incomprensibile la decisione del Governo francese di non dare seguito ad accordi già conclusi’, dichiarano in una nota congiunta, sono i ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, commentando la decisione del Governo francese.
Accordi che garantivano la tutela dei livelli occupazionali in Francia e del know-how francese attraverso una governance equilibrata e in una prospettiva autenticamente europea.