Finisce l’odissea di Aquarius, la Spagna accoglie i migranti

La nave Aquarius delle ong Sos Mediterranèe e Medici senza frontiere è entrata nel porto di Valencia. A bordo ci sono 106 dei 629 migranti che erano stati soccorsi sabato scorso al largo della Libia.

Dopo nove giorni in mare hanno toccato finalmente terra i 629 migranti che da sabato scorso erano a bordo della nave Aquarius. Il primo gruppo di loro, 274 persone, è entrato nel porto di Valencia a bordo di nave Dattilo della Guardia Costiera italiana. Una volta sbarcati i migranti, è entrata nel porto nave Aquarius con a bordo 106 persone, mentre per ultima entrerà Nave Orione della Marina militare italiana con 249 migranti.

Al molo 1 del porto di Valencia sono stati allestiti due grandi tendoni della Croce Rossa dove verrà effettuato il primo screening sanitario per i migranti: chi è in condizioni precarie di salute, le donne incinte e i bambini, verranno portati in ospedale mentre tutti gli altri saranno indirizzati nei diversi centri di accoglienza disposti dalla Generalitat valenciana in tutta la regione.

L’ingresso delle navi è stato scaglionato di tre ore: una scelta fatta per permettere la migliore assistenza possibile a tutti i migranti dopo giorni in mare. Sulla banchina del molo sono presenti circa 700 giornalisti da ogni parte d’Europa e sono tenuti ad una distanza di circa 200 metri dal punto in cui attraccano le navi.

Fino a che i governi europei non si prenderanno le proprie responsabilità #Aquarius sarà obbligata a continuare a condurre operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, scrive in un tweet Medici senza frontiere.

‘Ringrazio il governo spagnolo ma mi auguro che ne accolga altri 66.000. E spero arrivino anche i portoghesi, i maltesi e gli altri…’, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini: ‘Per la prima volta una nave partita dalla Libia e destinata in Italia attracca in un Paese diverso: segno che qualcosa sta cambiando, non siamo più gli zerbini d’Europa’.

Chiederemo alle nostre navi – ha detto poi Salvini in serata a L’Arena su La7 – alla Guarda costiera di stare più vicini alle coste italiane, perchè in Mediterraneo ci sono tanti Paesi che possono intervenire, il Nordafrica, Francia, Spagna, Francia, Portogallo: non possiamo permetterci di portare mezza Africa sul territorio italiano.

‘Stiamo facendo qualcosa di assolutamente normale, stiamo difendendo i confini nazionali, come promesso in campagna elettorale. E’ finita la pacchia per i trafficanti di esseri umani che stanno facendo far soldi alle cooperative. L’obiettivo è che entri in Italia chi ne ha diritto. E’ finito il tempo del signorsì, signor padrone. Visto che paghiamo, accogliamo chi vogliamo. Se dopo gli spagnoli, arriveranno i francesi, i portoghesi e i maltesi  noi saremmo le persone più felici del mondo. Ringrazio il governo spagnolo, ma mi auguro che ne accolga altri 66.629, e spero che arrivino anche i portoghesi e i maltesi.
 Parlando di diverse questioni sul tavolo europeo, dai migranti alla sicurezza, all’agricoltura, il ministro dell’Interno ha quindi precisato: ‘Non siamo mai stati così centrali e ascoltati, al prossimo Consiglio europeo saremo i protagonisti principali, non comparse, adesso se l’Europa c’è ci aspettiamo che passi dalle parole ai fatti’.

Alla domanda se il governo stia lavorando a un piano per l’Africa, Salvini ha risposto: ‘Stiamo lavorando su come spendere meglio in Africa i soldi, che finora non sono arrivati agli africani ma ai governi’.

‘Non è in programma alcun vertice speciale dell’Ue. La convocazione di un vertice del genere spetterebbe alle istituzioni europee. Ma naturalmente il governo tedesco conduce su questa questione colloqui con diversi Stati membri e con la Commissione’,  dice il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, reagendo su Twitter alle indiscrezioni pubblicate dalla Bild am Sonntag, che parla di un ‘vertice speciale’ con alcuni partner dell’Ue sui migranti, cui lavorerebbe Merkel, in crisi col suo ministro dell’Interno sui respingimenti.

Il premier Giuseppe Conte oggi vola a Berlino dove incontrerà Angela Merkel. L’obiettivo è presentarle un piano che mette insieme migranti, lavoro e povertà e che possa essere condiviso da tutta l’Europa.

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