“I partiti devono restare fuori dalla gestione della finanza, occorre garantire alla magistratura leggi e strumenti efficaci per la lotta alla corruzione, per portare avanti indagini capaci di colpire al cuore la criminalità economica e i patrimoni delle mafie, che devono essere incamerati nelle casse dello Stato e restituiti direttamente ai cittadini. La parola d’ordine è recuperare questi patrimoni, in tempi celeri, e metterli a disposizione delle comunità locali e delle piccole e medie imprese pulite”. Lo dichiara il candidato premier di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia, al Tg2. “Esiste un filo rosso che lega tutte le ultime vicende italiane. E’ il filo rosso della corruzione dilagante. Occorre una rapida sterzata ad un sistema marcio. Sul piano fiscale bisogna punire chi non paga le tasse e alzarle a chi non le ha mai pagate, in moda da abbassarle ai cittadini onesti che le hanno sempre pagate con immensi sacrifici. Non mi meraviglia che la lista dei potenti, la lista dei ‘cognomi doppi’ di Monti, non lo abbia fatto quando governava. Noi di Rivoluzione Civile toglieremo l’Imu sulla prima casa. Vogliamo mettere una patrimoniale graduale sui grandi patrimoni e istituire un Alto Commissariato per colpire al cuore quei 200 miliardi di euro circa che sono il fatturato delle mafie, quei 120 miliardi di evasione fiscale e, infine, quei 60 miliardi della corruzione”.