Fino a domani, 6 dicembre, al Teatro India di Roma in scena ‘Notturno di donna con ospiti’ di Annibale Ruccello

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Roberto Staglianò un articolo su ‘Notturno di donna con ospiti’, in scena al Teatro India di Roma.

 

E’ andato in scena al Teatro India di Roma, debuttando il 4 dicembre, ‘Notturno di donna con ospiti’, dramma contemporaneo di Annibale Ruccello. Quella di Mario Scandale, giovane regista diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio d’Amico’ di Roma, è uno studio della versione del 1982,  Ruccello sottoponeva i suoi lavori ad innumerevoli revisioni, ed è stato anche il suo saggio di diploma del corso di regia. Il ruolo della protagonista Adriana è interpretato con raffinato talento e sentimento da Arturo Cirillo: attore, regista teatrale e docente dell’Accademia.

La genesi di Notturno di donna con ospiti è nella storia di Annibale Ruccello particolarmente tormentata e complessa. Una prima stesura del testo fu registrata alla SIAE il 3 Marzo 1982 con il titolo ‘Una tranquilla notte d’estate’; l’edizione definitiva, intitolata ‘Notturno di donna con ospiti’, fu invece depositata il 9 luglio 1983.

Oltre alle due depositate, esistono altre versioni dell´opera cui l’autore si dedicò per quasi tre anni tra il 1981 e il 1983. La revisione continua e la parziale riscrittura dei copioni era una modalità tipica del modo di lavorare di Ruccello, che spesso si protraeva anche oltre la prima messinscena – datata ottobre 1983 – al Teatro Dehon di S.Antonio Abate (Napoli), dove la cooperativa teatrale ‘Il Carro’ aveva in quegli anni la sua sede operativa. Il debutto ufficiale, però, avvenne al Teatro Tenda di Nocera Inferiore alla fine dello stesso mese di ottobre. L’ultima versione è pubblicata nella raccolta Teatro di Ubulibri, Milano 2005. Mentre la prima e una seconda versione, già intitolata ‘Notturno di donna con ospiti’, sono edite da Guida Editori, Napoli 1993. Esiste inoltre un´ulteriore versione edita da Il Politecnico.

‘Notturno di donna con ospiti’ scritta e rappresentata dal geniale Annibale Ruccello nel 1983 tre anni prima della sua tragica scomparsa a soli 30 anni. A quel tempo lo stesso Ruccello vestiva i panni del padre e della madre, non quello della protagonista Adriana.

Un ricordo d’inverno’ di Lorenzo Collalti, ‘Notturno di donna con ospiti’ di Mario Scandale e ‘Hamletmachine’ di Robert Wilson sono i tre spettacoli nel calendario della prima stagione della Compagnia dell’Accademia che suggellano l’incontro con il Teatro di Roma con il sostegno di Mibact, Siae ed Auditorium per dare spazio, visibilità a giovani artisti.

L’operazione di Mario Scandale di mettere insieme un nome importante come Arturo Cirillo insieme ad ex allievi della Silvio d’Amico è una scelta coraggiosa. Il compleanno di Adriana è il centro di ‘Notturno di donna con ospiti’, è il sogno-incubo di un’anonima guardia giurata che festeggia in solitudine il suo cinquantesimo compleanno. È la proiezione del desiderio intimo e inconfessato di un uomo: Adriana, la donna che l’uomo nel suo sogno desidera di essere, è fragile come il sogno di essere qualcosa di diverso da sé.  Annibale Ruccello sosteneva che il travestitismo, l’uomo vestito da donna, è alla base del teatro popolare campano e corrisponde all’esigenza di far emergere tutto il represso quotidiano.

Il sogno si trasforma in un incubo perché Adriana è talmente sola, intrappolata in una casa popolare che qualcuno definisce ‘cafona’, in un loop quotidiano di routine alienante al punto che anche nel momento del sonno non trova pace ed emergono così i suoi persecutori in una notte afosa d’estate. Adriana parla solo con il marito e con la madre al telefono. Parla dei suoi figli, ma non con loro. Adriana è incinta nel suo sogno ma ha un disperato bisogno di intesa comunicativa e di sessualità. E’ napoletana ma al tempo stesso è rappresentativa di qualsiasi provincia italiana con i suoi diversi codici linguistici, i suoi riferimenti culturali permeati di bisogni da soddisfare, di offerte promozionali, televisione e canzoni popolari.

Contrapposta alla sua solitudine c’è una dimensione collettiva di personaggi spietati e cinici che tormentano detonando le insicurezze di Adriana La loro invasione prepotente racconta molto del rapporto che c’è tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’.

Il sogno-incubo parla proprio della nostra ‘architettura interna’, dei nostri modi di stabilire  o non stabilire confini, protezioni, punti di contatto con gli altri. Questa casa-metafora, buco nero esistenziale, viene occupata da un’allegra compagnia del punto vendita ‘La Feconda’. Si aggiungeranno poco dopo anche suo marito e Sandro: il primo amore-amante di Adriana.

Emergono i ricordi immortalati nelle foto dei figli, le voce ingombrante di sua madre, l’evocazione onirica di un padre debole ma affettuoso. Adriana è infelice, intrappolata, insoddisfatta. Di livello in livello rigurgita ciò che l’inconscio non le permette di dimenticare: il dolore, la disapprovazione, il disprezzo. L’ossessione della maternità si trasforma nell’uccisione simbolica dei figli. Un rituale immaginario e brutale, Sandro prima la coinvolge in gioco di stimolazione erotica e poi le strappa in modo violento la pancia finta. È il momento più intenso di un vortice di esasperazione che esiste nella mente di un uomo chiamato Adriana. Il corto circuito brucerà la sua mente   fino a trasformare  in tragedia quella vita parallela sognata in una progressione di ritmo e pathos, in una notte d’estate.

Notturno di donna con ospiti

Regia Mario Scandale

con Arturo Cirillo, Luca Carbone, Giulia Trippetta, Luca Tanganelli, Giulia Gallone, Simone Borrelli

voce del padre: Giovanni Ludeno

scene Dario Gessati

costumi Gianluca Falaschi

luci Pasquale Mari

 

Roberto Staglianò

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