Fino al 10 febbraio, al Teatro Vascello di Roma, è in scena ‘Dopo la prova’

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da  Barbara Lalle il seguente articolo:

 

Fino al 10 febbraio, al Teatro Vascello di Roma, è in scena “Dopo la prova”, pièce tratta dall’omonimo film del 1984 scritto e diretto dal regista svedese Ingmar Bergman e presentato fuori concorso al 37º Festival di Cannes.

La regia Daniele Salvo mantiene la struttura dell’opera originale. Sul vero palcoscenico Vascello, come in un gioco di scatole cinesi, è allestito un palcoscenico di un teatro immaginario. Siamo nel tempo del “dopo la prova”. Solo, tra il mobilio e gli oggetti di scena a cura di Alessandro Chiti, il vecchio regista Henrik Vogler, interpretato da Ugo Pagliai. Sta lavorando all’opera “Il sogno” di Strindberg; si trattiene spesso a fine lavoro, tra le carte ed i copioni sparsi sulla scrivania, per riflettere sulla giornata nel ritrovato silenzio. Verrà tre volte squarciato quest’ultimo.

La giovane attrice, Anna, interpretata da Arianna Di Stefano che non riesce ad imprimere al personaggio abbastanza spessore emotivo, è rientrata in teatro per cercare un braccialetto perso. Tra i due si intreccia un dialogo che viene a sua volta movimentato da interpunzioni della voce che, fuori campo, espone i pensieri dell’uomo. Anna parla del padre e della madre, anch’ella attrice, morta alcolizzata. C’è odio nelle sue parole. Il regista ricorda la bellezza della donna per poi parlare dei problemi dello spettacolo. Considerazioni sul teatro, sulla morte, sugli attori e sul pubblico, su genitori e sui litigi.

Il silenzio viene rotto per la seconda volta da un fantasma, da un sogno, da un ricordo. Henrik rivede, ricorda, fa apparire e proietta Rakel, la madre di Anna, interpretata da Manuela Kustermann. Amata follemente durante l’arco di tutta una vita, la donna è morta in una clinica per alcolisti da anni. Rakel dopo averlo invitato a fare l’amore in camerino come ai vecchi tempi, gli rimprovera la piccola parte che le ha assegnato e piange lamentandosi. Il terzo ed ultimo dialogo avviene ancora tra Henrick e Anna. Il regista le confessa di provare per lei un sentimento d’amore mentre Anna gli confida di avere abortito, dopo essere rimasta incinta del fidanzato., proprio per poter recitare ne “Il sogno”. Ci sono baci accennati e momenti di evocata intimità, ma è la sua solitudine il sentimento predominante. Ricordi della loro vita insieme sono fantasie dolenti. Anna triste lo lascia di nuovo al suo silenzio per addare ad una prova alla radio. Henrick rimane solo a fantasticare e a riflettere. Si sente la sua voce che dice: “La cosa che più mi preoccupa in questo momento è che non ho potuto sentire le campane della chiesa”.

Ugo Pagliai e Manuela Kusterman sono straordinari interpreti di questa marcescenza sospesa nel tempo del dopo le prove dello spettacolo della vita, delle prove esistenziali. Richiamare in vita il ricordo e concretizzarlo è stato un voler cercare di dare conclusione a vite non concluse, fra corsi e ricorsi storici. I morti vivono tra i vivi, spesso più vivi di questi ultimi.

Barbara Lalle

Video del trailer:

https://youtu.be/ze1Ey27s7-I

DOPO LA PROVA
di Ingmar Bergman
con Ugo Pagliai, Manuela Kustermann e Arianna Di Stefano
assistente regia Alessandro Gorgoni
assistente M. Pagliai Alessandro Guerra
scene di Alessandro Chiti
costumi Daniele Gelsi
disegno luci Umile Vainieri
regia Daniele Salvo

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