“Fino alle pieghe dell’anima” di Claudia Mazzei

Fino alle pieghe dell’anima
di Claudia Mazzei
Monetti

È un amore travolgente e carnale, avido di desiderio e passione, quello cantato da Claudia Mazzei nella sua pregevolissima silloge poetica dal titolo Fino alle pieghe dell’anima; una vera e propria schiavitù: «Vorrei relegare in un angolo / il pensiero di te. / Vorrei sentirmi libera» (Schiavitù) che ne ha asservito ogni volontà: «mi hai fatta pazza di questo amore […] Dipendo dal suo odore, / dalla sua pelle, / dalla sua voce. / Dipendo da un suo sguardo, / da un suo sorriso, / dalle sue mani.» (Momenti) Un sentimento che «mi fa sentire piccola, / […] davanti al mio desiderio.» (Piccola).

Un amore così totalizzante non può che traboccare e sublimarsi in ogni sua sfumatura finendo anche per tradursi nel suo contrario, laddove risuona l’eco catulliano di un sentimento che è bisogno, fame dell’altro: «Ti odio perché… / non so stare senza te.» (Ti odio), oggetto d’amore del quale agogna smanioso attenzioni: «Vorrei trafiggerti / come una lancia, / lasciarti il mio segno / come una ferita, / che brucia» (Vorrei).

Insomma – si interroga l’Autrice – che «sortilegio è mai questo, / che ad un solo tuo sguardo / mi arrendo.» (Sortilegio). Una passione che trasluce rendendo tutto superfluo, puro contorno: «Come in un bellissimo quadro / su di te si focalizza la prospettiva, / tutto intorno lo scenario è niente, / io pure divento / solo sfondo sfocato.» (Prospettiva)

FINO ALLE PIEGHE DELL’ANIMA

  • CLAUDIA MAZZEI (Autore)

Gli opposti si ricongiungono: «Non c’è un pezzo di te, / che scarterei, / non c’è angolo, / che non esplorerei. / Sei carne, / sangue e / poesia» (Carne, sangue e poesia) mentre implora di essere amata incondizionatamente: «Non voglio essere la più spigliata, la più intelligente, / la più intrigante, / la più sexy, / la bella tra le belle.» (Competizione).

Sì, perché l’amore esalta il proprio sentirsi unici: «è così difficile / tornare ad essere normale, / quando sono stata unica e speciale?» (Anime gemelle)

A proteggerne l’integrità, tuttavia, l’Io lirico si rivolge a se stesso: «Ama le tue piccole imperfezioni: / la tua ansia, le tue preoccupazioni» (Per te). E rivolge un’invettiva contro la volgare arroganza di «un mondo dove tutti sanno tutto» (Miracolo).

Rivivono qui echi pirandelliani: «Per troppo tempo ho indossato una maschera: / fingevo gioia e contentezza» ma «cervello non ha o cuore o umanità, / dietro la maschera, / ha solo falsità.» (La maschera)

La forza d’animo di un cuore inquieto, tuttavia, non si piega e si regala un componimento: «Questa poesia è per me, / che ho camminato / sui deserti del cuore» (Auguri) nonostante, abbandonata, diventi un «giocattolo rotto».

È allora che anela un «altrove» dove possa consumarsi un «sublime momento di eternità» (Attimi), finalmente padrona di se stessa: «per me decido io, / per me decide Dio.» (Come foglie al vento)

Fino a chiudersi con una promessa che è pegno di futuro: «Tornerà il sorriso […] E tu non soffrirai più, / domani.» (Domani)

L’Autrice

Claudia Mazzei è nata a La Spezia il 18/08/1970. Ha trascorso la sua infanzia tra la Liguria e la Sardegna, dove, dai nonni materni, passava le vacanze estive, leggendo molti romanzi gialli e respirando l’aria rovente e umida, tipica della campagna sarda. Da sempre vicina alle materie umanistiche, sceglie di frequentare il liceo classico. Terminati gli studi, svolge numerosi lavori per guadagnarsi da vivere, restando sempre a contatto col pubblico: dalla barista alla postina, dalla cameriera sino alla negoziante. Si sposa e ha due figlie, ed in questa fase della sua vita, Claudia si affeziona alla scrittura, che coltiva, come hobby, segretamente. Con l’arrivo della pandemia nel 2020, questa passione si palesa, e forse spinta dal desiderio di mandare un messaggio di solidarietà e fratellanza in tempi duri, prende coraggio scrivendo le prime sue poesie sul suo Facebook, soprattutto di natura sociale. Quello che fino a quel momento per lei era stato solo un hobby, diventa una vera e propria necessità ed è così che nascono le sue due prime sillogi: Il mio sguardo e Dolce Amore Mio, pubblicate nel 2023.

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