Aria di crisi nel Pd. Il pomo della discordia sembra essere nuovamente il sindaco di Firenze. Dopo i vivaci battibecchi con il segretario del partito Pier Luigi Bersani, il primocittadino toscano attacca la Finocchiaro giudicando inaccettabile una sua eventuale candidatura al Quirinale. Affermazioni che suscitano l’ira della senatrice, che replica prontamente: “Trovo che l’attacco di cui mi ha gratificato Matteo Renzi sia davvero miserabile”, dichiara Finocchiaro. In realtà a far scaldare gli animi tra i due esponenti del Pd, la bocciatura della candidatura al Quirinale della senatrice da parte dell’ attuale primo cittadino toscano, motivata dalla pubblicazione della foto che ritraeva la senatrice con la scorta durante la spesa all’Ikea. Qualcosa di molto diverso da un messaggio anticasta per il sindaco di Firenze.
Ma Finocchiaro non ci sta e spara a zero su Renzi: “Sono dell’opinione che chi si comporta in questo modo potrà anche vincere le elezioni, ma non ha le qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e un uomo di Stato”.
Poi, in merito ad una sua possibile candidatura, precisa: “Non mi sono mai candidata a nulla. Conosco bene i miei limiti e non ho mai avuto difficoltà ad ammetterli. Ho sempre servito le istituzioni in cui ho lavorato con dignità e onore, e con tutto l’impegno di cui ero capace, e non metterei mai in difficoltà né il mio Paese, né il mio partito. Trovo che l’attacco di cui mi ha gratificato Matteo Renzi sia davvero miserabile, per i toni e per i contenuti. E trovo inaccettabile e ignobile che venga da un esponente del mio stesso partito. Sono dell’opinione che chi si comporta in questo modo potrà anche vincere le elezioni, ma non ha le qualità umane indispensabili per essere un vero dirigente politico e un uomo di Stato”.
Renzi incassa il colpo e precisa: “Avverto molta amarezza. “E personalmente mi sembra ingiusto essere attaccato così solo per aver detto quello che penso io e che pensano milioni di italiani”. Nella sua news, il sindaco di Firenze risponde alle accuse dei compagni di partito: “Finché mi sarà possibile continuerò a dare il mio contributo perché l’Italia torni a competere e a sperare. E mi impegnerò perché il Pd diventi un partito vincente”.
Contro il sindaco di Firenze, si scaglia anche Franco Marini. Accusato dal primocittadino toscano di aver usato la religione per fini politici, replica: “Non posso lasciar passare in silenzio prole tanto gravi e offensive. Premetto che io non mi sono candidato a nulla. Nella mia lunga vita sindacale e politica non ho mai utilizzato l’appartenenza religiosa per chiedere o ottenere incarichi di qualunque natura”, scrive Marini in una nota, aggiungendo: “Nella mia vita pubblica ho ricevuto critiche e contestazioni. Come tutti è normale e logico che sia così. Sono le regole del gioco democratico. Renzi però usa un altro registro. Insinua che starei strumentalizzando e consentendo che venga strumentalizzato il mio essere cattolico a fini politici”. ” “Con la sua lettera invece è proprio Renzi che ha commesso il grave errore che mi addebita: usare la religione a fini politici. Cosa assolutamente inaccettabile. Una deriva nella discussione pubblica di cui davvero non si sentiva la necessità e di cui Renzi porta tutta la responsabilità”, conclude.