Lo stadio Olimpico di Roma si prepara all’invasione dei tifosi napoletani e fiorentini pronti a sospingere Napoli e Fiorentina verso la conquista della Coppa Italia. Il Napoli, più che ai suoi uomini, si affida oggi a Rafa Benitez, l’uomo delle finali, l’allenatore in grado di vincere Coppa Uefa, Champions League, Europa League, Mondiale per club. Uno che insomma sa cosa siano e come si affrontino queste finali. Per il tecnico spagnolo “In queste partite il cuore è fondamentale, ma è la testa che può fare la differenza”. Bisogna avere, quindi, il carattere, la mentalità e la maturità per giocare partite simili, a maggior ragione quando la si affronta da favoriti. Perché, anche se Benitez si schernisce, è il Napoli la favorita di questa Coppa Italia secondo gli addetti ai lavori. Sia perché solo due anni fa si trovarono in una situazione simile vincendo la Coppa contro la Juventus, sia perché gente coma Higuain (recuperato), Callejon, Albiol sono abituati a simili vetrine, sia perché la Fiorentina arriva all’appuntamento con i cerotti. Infatti mancheranno Gomez, non recuperato dall’infortunio, e Cuadrado, squalificato. Rossi, dopo il grave infortunio, rientra oggi ma ha un’autonomia limitata; Borja Valero sarà dalla partita, e forse anche Gonzalo Rodriguez, ma i due hanno avuto problemi in settimana mentre è in dubbio anche Neto. Non se la passa bene, quindi, Montella comunque abituato a convivere con questi problemi per tutta la stagione. Proprio per questo, anche per questo, la stagione della Fiorentina, in finale di Coppa Italia, quarta in campionato ed eliminata agli ottavi di Europa League da una magia di Pirlo, è già stata fantastica e la Coppa sarebbe il giusto premio per i sacrifici e le sofferenze di un’annata sfortunata nonché la ciliegina sulla torta. Mentre per il Napoli, per quanto Benitez dica che il risultato non cambierà il bilancio di una stagione giudicata positiva, vincere è quasi un obbligo per riscattare una stagione che, va detto, non ha rispettato i valori tecnici degli azzurri. Troppo il distacco dalla Juventus in campionato, bruciante l’eliminazione in Champions dove il Napoli ha dato il meglio, amara l’eliminazione in Europa League, competizione che il Napoli poteva anche vincere. Ed ecco che questa notte di Coppa potrebbe cambiare il bilancio di questa stagione e riportare la Coppa a Napoli a due anni di distanza dall’esaltante vittoria di due anni fa targata Cavani e Hamsik. Montella e soci vorrebbero, invece, regalare il primo trofeo della loro gestione ai fratelli Della Valle riportando a Firenze una coppa che manca dal 2001 quando ancora la finale si decideva con sfida di andata e ritorno e Nuno Gomes al Franchi segnò il gol che permise di pareggiare il vantaggio di Milosevic dando la coppa ai gigliati di Mancini che a Parma si erano imposti 1 a 0 grazie al gol di Vanoli. Ma stasera non conta la storia, il passato, non conta come sia andata la stagione, non contano i precedenti di quest’anno che hanno dato una vittoria a testa. Questa sera contano, testa, gambe, cuore e nervi saldi per portare a casa la Coppa Italia.
Sebastiano Borzellino