Per la prima volta, Firenze apre al pubblico la casa dove visse e morì nel 1574 il maestro Giorgio Vasari. Grazie ad un lungo restauro sarà possibile ammirare la Sala Grande o Sala degli Artisti e le sue pitture murali, unico ambiente rimasto inalterato dai tempi in cui ci abitava Vasari che lo affrescò con i suoi collaboratori. L’intervento è stato presentato oggi da Michele Gremigni, presidente dell’Ente CRf che ha contribuito al restauro, Elisabetta Nardinocchi, direttrice del museo Horne, dalla soprintendente per il Polo Museale di Firenze Cristina Acidini, e dai restauratori Guido Botticelli e Gioia Germani. L’abitazione – in borgo Santa Croce, vicino alla basilica omonima, di proprietà di privati – fu donata nel 1561 a Vasari dal granduca Cosimo I de’ Medici in segno di riconoscenza per i suoi servigi. A similitudine di quanto fatto nella sua casa natale di Arezzo, Vasari affrescò i vari ambienti – attorno al 1572 – con raffigurazioni aventi per tema le arti e il primato della pittura, sotto forma di storie tratte dagli scritti di Plinio, immagini allegoriche e ritratti di artisti, come Leonardo e Michelangelo, arricchendo poi la casa con una notevole collezione di dipinti di suoi contemporanei. Dispersa quest’ultima e trasformata a più riprese l’abitazione, a “salvarsi” è stata la Sala Grande, un ambiente di 55 metri quadrati ora riportato al suo antico splendore, che testimonia la ricchezza decorativa della dimora, sottoposta a vincolo nel 1933. La casa sarà ora visitabile grazie a un accordo ventennale tra Horne e proprietà, realizzando così un progetto fortemente voluto dallo storico dell’arte Umberto Baldini.
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