Potrebbe essere morta per soffocamento durante un rapporto sessuale brutale, Aicha Shili, la 55enne tunisina, residente nel Fiorentino, trovata priva di vita mercoledì mattina in una stanza di un hotel di via San Zanobi, nel centro di Firenze. E’ l’ipotesi a cui sta lavorando il pubblico ministero Ester Nocera, che, alla luce dei primi risultati – ancora parziali – dell’autopsia, ha indagato per omicidio preterintenzionale l’uomo che ha visto viva per l’ultima volta Aicha. L’esame, effettuato dal medico legale Martina Focardi, ha detto anche altro, alla Procura, come riferisce La Nazione. Cioè che la tunisina non poteva assolutamente essere viva la mattina di mercoledì, come ha invece riferito nell’interrogatorio l’indagato, Giuseppe Licari, 56enne residente nel Casertano, che avrebbe quindi dormito due notti con il corpo senza vita nella stanza. All’ipotesi del gioco erotico finito in tragedia, anche se consensuale, i carabinieri del reparto operativo ci sono arrivati sulla base dei segni rinvenuti sul corpo. Segni nella zona del collo e anche sulla nuca ben diversi dallo strangolamento (infatti l’ipotesi di omicidio volontario sarebbe tramontata) ma compatibili con la gestualità di un amplesso che avrebbe provocato un malore alla donna. Aicha, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe perso i sensi, e sarebbe poi morta soffocata per un rigurgito. L’ipotesi è che tutto questo sia avvenuto lunedì sera, nel corso della prima notte della coppia in hotel. Probabilmente doveva essere l’unica, per questa coppia clandestina, se non fosse avvenuta la tragedia. Il successivo comportamento di Licari fa ipotizzare agli inquirenti che questi abbia fatto di tutto per ritardare il rinvenimento del cadavere.
Prima ha prenotato per un’altra notte, mercoledì mattina se n’è andato, facendosi prima fissare un altro hotel a Pisa (dove vive, anche se non risulta avere un tetto) e annunciando che la donna sarebbe rimasta ancora. Invece era in camera, sotto le coperte, con solo una canottiera intima indosso. La tv era accesa. Aicha non ha più risposto al telefono ai suoi familiari da martedì mattina. Eppure, fanno notare gli investigatori, non ne aveva motivo. I carabinieri stanno accertando anche un altro particolare riferito dallo stesso Licari nelle sue dichiarazioni: anche in passato, a Pisa, una sua partner sarebbe morta durante un rapporto sessuale. Un caso archiviato come tragedia ma che adesso potrebbe assumere un valore diverso: cinque anni fa il caso sulla base dei primi accertamenti fu archiviato come una morte per cause naturali.