Firmato da Draghi e Macron l’accordo Roma-Parigi

Ieri, venerdì 26 novembre, è stato firmato l’accordo Roma-Parigi. Per Mario Draghi “un patto storico. Ora Italia e Francia sono più vicine”. Al centro dell’intesa, immigrazione, diplomazia e “scambio di ministri”. Emmanuel Macron, a Roma, ha spiegato: “Creeremo una visione geopolitica comune, anche su Difesa, sicurezza, immigrazione”. Un’intesa che assomiglia molto a quel tipo di vicinanza che, fino ad oggi, si era sempre sviluppata sull’asse franco-tedesco.

L’intesa riguarderà l’industria, la diplomazia, la sicurezza, i migranti fino a un servizio civile comune e, cosa più importante, il rafforzamento delle relazioni politiche, al punto che ci sarà anche uno “scambio” di ministri nei rispettivi vertici di governo, una circostanza che Francia e Germania già fanno da qualche anno ma le cui origini si ritrovano in altri accordi, quali il Trattato dell’Eliseo del 1963.

E per l’occasione, per celebrare lo storico trattato siglato a Roma, ecco che nei cieli della capitale si sono esibite, insieme e fianco a fianco, le nostre Frecce tricolori e la Patrouille de France, l’equivalente transalpino. Le due formazioni erano in volo sopra il Quirinale. E la differenza salta subito agli occhi: le nostre Frecce, infatti, volano molto più compatte, strettissime, le scie di fumo nelle foto dell’articolo parlano chiaro. E, ovviamente, nel volo acrobatico la vicinanza tra velivoli è uno dei punti più importanti e qualificanti. Insomma, una clamorosa dimostrazione di superiorità.

Migliorare la cooperazione tra i due Paesi e contribuire a costruire un’Europa più forte. Italia e Francia hanno firmato al Quirinale il “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata”: tra i punti la difesa europea comune, cooperazione rafforzata nella lotta contro le migrazioni illegali e i trafficanti e la protezione delle frontiere esterne dell’Europa.

Il testo è stato firmato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal presidente francese, Emmanuel Macron, alla presenza del Capo di Stato italiano, Sergio Mattarella, e dai ministri degli Esteri dei due Paesi, Luigi di Maio e Jean-Yves Le Drian.

Un “momento storico” secondo il presidente del Consiglio Draghi, “da oggi siamo ancora più vicini”. “Negli ultimi mesi i rapporti tra Italia e Francia si sono ulteriormente avvicinati – ha spiegato Draghi nel corso della conferenza stampa con il presidente Macron che ha seguito la firma –. Cooperiamo sui temi che stanno più a cuore ai nostri paesi, istituiamo un servizio civile italo-francese, un comitato di cooperazione transfrontaliero, riconosciamo la necessità di una politica di gestione dei flussi migratori condivisa dall’Unione Europea in termini di responsabilità”.

“È di oggi anche la firma di un trattato di cooperazione sullo spazio – ha aggiunto –. E almeno una volta ogni tre mesi un ministro italiano parteciperà a un Consiglio dei ministri francese e viceversa. Il senso è che possiamo rafforzarci solo attraverso sforzi comuni e l’accelerazione di un processi di integrazione europea: il trattato firmato oggi segna l’inizio di questo percorso”.

Anche Macron ha sottolineato la volontà di creare una visione geopolitica comune. Roma – ha detto Macron – “rappresenta tanto per il destino dell’Europa”. “Francia e Italia devono fare tutto insieme e lo abbiamo fatto in questo periodo recente, combattendo insieme contro il coronavirus, per esempio, e per la Libia”, ha aggiunto il presidente francese. Con il Trattato del Quirinale “creeremo una visione geopolitica comune: condividiamo la visione europea e internazionale”, contribuiremo a costruire una “difesa europea comune più forte che contribuisca alla Nato, avremo una cooperazione rafforzata nella lotta contro le migrazioni illegali e i trafficanti, per proteggere le frontiere esterne dell’Europa”, ha dichiarato Macron.

Si segnala, fra le altre, la reazione positiva degli Stati Uniti d’America riguardo il trattato. I quali vedono nella cooperazione italo-francese una saldatura dello schieramento Atlantico in contrapposizione alle tentazioni filo-cinesi – ovviamente in campo economico – della Germania.

“Italia e Francia condividono molto più di confini. La nostra storia, la nostra arte, le nostre economie e le nostre società si intrecciano da tempo immemore. Le istituzioni che abbiamo l’onore di rappresentare si poggiano sugli stessi valori Repubblicani, sul rispetto dei diritti umani e civili, sull’europeismo. Tra i nostri padri politici ci sono Jean Monnet e Robert Schuman, Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi. Da Stendhal a Umberto Eco, da Mastroianni a Belmondo a Claudia Cardinale, siamo pieni di ricordi e riferimenti comuni. Ogni giorno questi rapporti si arricchiscono di nuove esperienze di formazione, di lavoro, di vita.”, così il presidente del Consiglio Draghi dopo la firma del Trattato del Quirinale con la Francia.

“Il Trattato di Cooperazione Rafforzata che abbiamo firmato stamattina segna un momento storico nella storia delle relazioni tra i nostri due Paesi. Francia e Italia consolidano ulteriormente i loro legami diplomatici, commerciali, politici, culturali. Da oggi, siamo ancora più vicini”. Così il premier Mario Draghi, nel corso delle dichiarazioni congiunte con il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron dopo la firma del Trattato del Quirinale al Colle.

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