Scendono da 5 a 4 le aliquote Irpef. Dovrebbe essere cancellata quella al 41% e con il taglio di 3 punti di quella al 38% che passa al 35%. E’ questa l’intesa politica raggiunta al tavolo sul fisco al Mef come riferisce il viceministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto. “Questo è l’accordo politico, ora Franco ne deve parlare con Draghi, noi con i nostri partiti e poi dobbiamo rivederci”.
Gli 8 miliardi stanziati in manovra serviranno, dunque, a ridurre le aliquote irpef da 5 a 4 e alla cancellazione di quella più al 41%. L’accordo politico tra le forze di maggioranza è stato trovato ma manca il via libera del presidente del consiglio, Mario Draghi. I rappresentanti dei partiti hanno inoltre “ragionato sull’Irap che vede una scelta verticale, partendo dalle 850mila persone fisiche, autonomi e ditte individuali, aggiungendo eventualmente le start up”, sottolinea Pichetto.
L’accordo politico prevede che la fascia di reddito fino a 15mila resti al 23%, quella 15-28mila passi dal 27% al 25%, quella 28-50mila vada dal 38% al 35%, mentre oltre i 50mila passi direttamente al 43%. Sulla no tax area si valutano piccole modifiche. La riforma dell’Irpef e il taglio dell’Irap sono entrambe “un primo passo strutturale, non solo per il 2022”. E si resta “entro gli otto miliardi” che ci sono sul tavolo, spiega Pichetto.