ROMA – “Con la scelta del governo di concedere lo slittamento al 20 agosto solo dei pagamenti dei versamenti tributari e contributivi per i residenti nelle aree colpite dall’emergenza climatica, si mettono seriamente in crisi i bilanci di centinaia di migliaia di imprese italiane che non rientrano nelle aree in questione”.
E’ l’allarme lanciato da Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione nazionale commercialisti.
“La nostra idea è che interesse comune sia il corretto e funzionale meccanismo di esecuzione degli obblighi tributari, ma purtroppo, fra rimandi e incomprensibili impossibilità dettate dalle esigenze di gettito del bilancio dello Stato, ci troviamo a vivere la paradossale situazione nella quale, solo ad eccezione delle aree interessate dalla proroga, chi vuol pagare tempestivamente le imposte, senza dover ricorrere ad istituti sanatori, soggiacendo dunque ad ulteriori aggravi sanzionatori, non può essere quest’anno legittimato a farlo.
“Non amiamo le proroghe – ha proseguito Cuchel – ma queste sono necessarie poiché ci troviamo ad operare in un contesto normativo sempre più opaco, senza direttive precise e rispetto delle regole da parte dell’Amministrazione Finanziaria che continua ad emanare alle soglie delle scadenze tributarie circolari dell’ultimo minuto e non mette a disposizione anzitempo gli strumenti informatici che gli studi dei commercialisti devono utilizzare. Parlare di fisco amico da parte dell’Agenzia delle Entrate, che promana corpose circolari (anche di oltre 570 pagine) a soli quattro giorni dalla scadenza dei termini di versamenti delle imposte, sembra quasi una provocazione. Chiediamo un intervento del governo per estendere a tutto il territorio nazionale la proroga e per fare la necessaria chiarezza sulle inefficienze dell’Amministrazione Finanziaria e sulle tante incongruenze del sistema che penalizza oltremodo i contribuenti e i professionisti”