Sono 12 le sanatorie introdotte dal Governo nell’ultima legge di Bilancio. Si va dalla norma salva-calcio alla nuova rottamazione delle mini-cartelle entro i mille euro, dal condono per chi non ha dichiarato nella dichiarazione dei redditi le criptovalute alla rottamazione delle multe fino a notevoli sconti per definire le controversie tributarie.
Una misura per le società calcistiche
Una legge di Bilancio prevede un condono per salvaguardare le società calcistiche dai debiti congelati. Complessivamente ci sono da saldare 800 milioni di euro di cui circa 500-600 milioni interessano le società sportive di serie A. L’emendamento prevede la rateizzazione in 5 anni delle tasse dovute dalle società sportive. Chi paga tutto subito non avrà sanzioni, chi invece non dovesse rispettare le scadenze avrà una penale del 3% e dovrà versare 3 rate entro 7 giorni dall’entrata in vigore della legge.
Rottamazione: non solo cartelle esattoriali
Con il termine “rottamazione” si intende l’estinzione dei debiti con l’erario evitando il pagamento di sanzioni sulle somme. Il Governo ha quindi stabilito che saranno rottamate le cartelle sotto i mille euro affidate alla riscossione dal 2000 al 2015, ma gli enti locali titolari del credito saranno chiamati a dare il via libera. Dovranno comunque essere pagate dal debitore le sanzioni e il rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica. La rottamazione delle cartelle si allarga inoltre alle multe stradali. Oltre a interessi e sanzioni viene cancellato anche l’aggio dal conto per chi aderisce. Si può effettuare il pagamento in una soluzione entro il 31 luglio 2023 o in 18 rate, con interesse al 2%.
Fisco e dichiarazioni: dalle criptovalute agli errori formali
Con la legge di Bilancio è stato definito un regime fiscale per i guadagni da criptovalute (plusvalenze iscritte nei Redditi Diversi e tassate al 26%), che godranno il vantaggio di non essere tassate fino ai 2 mila euro annui. Prevista una sanatorie per i guadagni passati e per aderire alla regolarizzazione delle criptovalute detenute fino al 31 dicembre 2021 i contribuenti dovranno presentare una domanda di emersione, delle criptovalute detenute e se da queste è risultata una plusvalenza, su cui è prevista un’imposta sostitutiva del 3,5%. Saranno sanabili inoltre irregolarità, infrazioni e inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non incidono sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap e sul pagamento di questi tributi. Per rimuovere l’errore si pagherà una somma forfait di 200 euro. I contribuenti che hanno ricevuto un avviso bonario per gli errori emersi dai controlli automatizzati del Fisco potranno definire con modalità agevolate le somme dovute e contestato nell’avviso bonario sempre che il termine di pagamento non sia già scaduto. Chi si è dimenticato di dichiarare o ha sbagliato nel dichiarare i redditi relativi al 2021 nella dichiarazione 2022 può ravvedersi e trarne vantaggio. Dovrà versare un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni, oltre all’imposta e agli interessi dovuti.
Giustizia
Riguarda tutti i giudizi. La legge di Bilancio ha previsto che per i giudizi in primo grado, si fa pace se si paga il 90% delle imposte; se si è al secondo grado si paga il 40%, se la sentenza di primo grado è stata favorevole al contribuente. Nel caso in cui anche la sentenza di secondo grado sia stata favorevole al contribuente si paga soltanto il 15% delle imposte. Se si è davanti alla Cassazione e il contribuente ha sempre vinto si paga il 5%. Un’altra sanatoria riguarda la rinuncia agevolata con cui è possibile rinunciare entro il 30 giugno 2023 alle controversie tributarie in cui è parte l’agenzia delle Entrate e che sono pendenti in Cassazione. È stata introdotta anche la sanatoria per le liti pendenti con l’Agenzia delle Entrate (e l’Agenzia delle Dogane) e quelle attribuite alla giurisdizione tributaria, il cui ricorso sia stato notificato dall’Agenzia stessa o da altri uffici tributari entro il 24 aprile 2017.
Regolarizzazione dei versamenti
Si prevede inoltre una definizione agevolata degli atti di accertamento, atti formali dell’Amministrazione finanziaria di contestazione al contribuente. Per applicare l’agevolazione, gli atti non devono essere stati impugnati e non devono essere scaduti i termini per presentare il ricorso. Confermata, infine, la possibile regolarizzazione dell’omesso o del carente versamento con riferimento a tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate. La regolarizzazione può avvenire con l’integrale versamento della sola imposta senza alcuna sanzione e interesse entro il 31 marzo 2023 o in un massimo di 20 rate trimestrali di importo uguale,