ROMA. Il sedici dicembre 2015 sarà una data importante perché gli italiani saranno chiamati a pagare la seconda rata della Tasi. Per molti una ecatombe probabilmente. Ma quella data sarà anche il “funerale delle tasse sulla casa”, parola di Matteo Renzi! A radio Rtl 102.5 infatti il Premier ha ribadito la volontà del governo al taglio delle tasse sulla casa a partire dall’anno prossimo. Renzi ha poi attaccato Bruxelles affermando che “l’Ue si gira dall’altra parte sui migranti” ma “pensa di venirci a spiegare le tasse”. Secondo il Presidente del consiglio “c’è qualcuno a Bruxelles che pensa di mettersi a fare l’elenco delle tasse da tagliare, le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles”. Renzi è poi tornato a parlare di lavoro sottolineando che oramai l’Italia “è ripartita, ora corre”. “Il dato interessante non è tanto il numero”, spiega il presidente del Consiglio a proposito dei dati sull’occupazione, ma “sono i piccoli segnali che dicono che l’Italia è ripartita”. Poi una frecciatina alle parti sociali: “non siamo il governo dei sindacati o della Confindustria, siamo un governo di persone normali che stanno cercando di lavorare per il bene comune. Ma non capisco perché nel giorno in cui ci sarebbero da festeggiare i 235.000 posti di lavoro in più, ci perdiamo nelle polemiche”. E’ infatti scoppiato uno scontro fra il Premier e la numero uno della Cgil, Susanna Camusso che aveva evidenziato come la diminuzione della disoccupazione fosse “un fatto positivo”. Ciononostante senza “un impegno forte delle istituzioni che ancora non vediamo”. Si vede invece, prosegue il Segretario generale, “molta propaganda che produce false aspettative e danni rilevanti” all’Italia. “Se tornassero coi piedi per terra e la smettessero con la propaganda – ha concluso Camusso – il Paese potrebbe cogliere le opportunità che sembrano prospettarsi”.
Alessandro Moschini