l direttore dell’AdE al Congresso straordinario dell’Ungdcec: “Occorre dialogare per vincere le sfide del futuro”
De Lise: “Fase drammatica, ci aspettiamo di essere ascoltati per riformare il fisco”
“I commercialisti hanno un ruolo importante nella macchina dell’amministrazione finanziaria, che è probabilmente una delle opere pubbliche più importanti del Paese. C’è dunque bisogno di manutenzione e in questo senso il lavoro dell’Agenzia delle Entrate deve andare di pari passo con quello dei commercialisti. Ma per riuscirsi è necessario un confronto continuo”. Lo afferma Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, nel corso della tavola rotonda “Ripresa e resilienza: il ruolo dei professionisti”, che ha aperto la sessione pomeridiana del Congresso 2020 dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
“Senza il lavoro dei commercialisti – ha evidenziato Ruffini – la nostra attività sarebbe più gravosa e non riuscirebbe ad ottenere i risultati sperati. È dunque un rapporto, quello tra l’Agenzia delle Entrate e i professionisti, di lealtà e fiducia che spero possa tradursi sempre più in un’occasione di dialogo soprattutto in questi mesi di emergenza sanitaria. Il 2020 è un anno che verrà ricordato nei libri di storia, nostro malgrado. Si parlerà di pre e post Covid. In questa fase, nel mezzo del Covid, siamo tutti chiamati a svolgere il nostro lavoro nel migliore dei modi”.
Matteo De Lise, presidente dell’Ungdcec evidenzia: “Dalle istituzioni ci aspettiamo collaborazione. La fase è drammatica, chiediamo di essere ascoltati per esporre le esigenze primarie della nostra professione. Il 2020 porterà pochissimo gettito nelle casse dello Stato, serve un fisco più giusto per sostenere il carico fiscale corrente e arretrato. Noi siamo disponibili a un confronto per la riforma fiscale, ponendoci come intermezzo tra politica e cittadini”.
Dal canto suoMassimo Bitonci(Commissione Finanze della Camera dei Deputati), sottolinea: “La Flat Tax per i professionisti, da noi proposta, è stata un grande successo: hanno aderito un milione e mezzo di cittadini. È una proposta che riesce a ridurre la complessità del sistema fiscale e aumenta il gettito; secondo alcuni studi può valere, se perfezionata, fino a cinque miliardi. Ora puntiamo alla Flat Tax Action, una serie di misure che rendano il fisco più semplice e moderno”.
Per Donatella Conzatti, segretario della V Commissione permanente al Senato, “è necessario che i professionisti e le imprese non cedano davanti a questa crisi, ma anche che siano resilienti e sappiano cambiare pelle. Le risorse interesseranno principalmente la transizione digitale, l’economia verde e la parità di genere: in questi campi si apriranno prospettive di lavoro da sfruttare per una ripresa sostenibile e che ci permetta di essere al passo con l’Europa”.
Secondo Andrea De Bertoldi(Fdi), segretario Commissione Finanze e Tesoro – Coordinatore Consulta dei Parlamentari Commercialisti, chiede che i commercialisti tornino “al centro del dibattito, perché tutte le promesse ascoltate finora sono state disattese. Non si può fare una riforma del processo tributario e del fisco senza l’apporto di noi professionisti. Eppure, anziché coinvolgerci e sfruttare la nostra esperienza il governo ci esclude addirittura dai contributi dei vari Decreti”.
Mentre, Chiara Gribaudo (Commissione Lavoro della Camera), rimarca: “Credo che qualche passo in avanti nel rapporto tra politica e commercialisti sia stato fatto. Ora i temi urgenti sono due: una formazione continua e un welfare che sia più capace di rispondere alle esigenze di tutti e in modo particolare delle nuove generazioni dei professionisti. D’altronde, il recovery fund sarà a carico delle prossime generazioni e bisognerà scommettere su riforme che cambino davvero il Paese”.
Alberto Luigi Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze di Montecitorioti, invece, osserva che “fino ad oggi le istanze della professione non sono state tenute in considerazione dalle istituzioni, e lo dico da commercialista. Nel Decreto Ristori mancano tantissimi codici Ateco e si parla addirittura di un terzo decreto per inglobare alcune categorie. Credo che l’attenzione verso i professionisti debba esplicitarsi in fatti concreti, altrimenti è tutto inutile”.
Al webinar sono intervenuti anche Maria Pia Nucera, presidente ADC; Andrea Ferrari, presidente AIDC; Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria; Gaetano Stella, presidente Confprofessioni; Regina De Albertis, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili Ance e Vicepresidente Ance.