L’agenzia Fitch ha confermato il rating BBB+, con prospettive stabili, della Provincia autonoma di Trento: due gradini sopra quello assegnato allo Stato italiano (BBB-). Nei giorni scorsi anche Moody’s aveva annunciato di aver confermato il rating Baa1 a Piazza Dante. “Proprio nel momento in cui l’Amministrazione si accinge a discutere i punti fondamentali della manovra 2022-2024 con gli attori interessati, apprendiamo una seconda buona notizia, che serve a rafforzare la fiducia nel futuro per consentire al nostro territorio di affrontare la ripartenza con ulteriore slancio” è il commento del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.
Secondo Fitch “Il profilo di rischio della Provincia autonoma di Trento combina quattro fattori valutati ‘Stronger (Più forte, ndr)’ (robustezza delle entrate, flessibilità delle entrate, flessibilità delle spese e solidità delle passività e della liquidità) e due a ‘Midrange (fascia media)’ (sostenibilità delle spese e delle passività e flessibilità della liquidità). Lo statuto autonomo speciale dà diritto alla provincia di ricevere quote di imposte nazionali, che vanno dal 90% dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta sul reddito delle società all’80% dell’Iva. Ciò è alla base della resilienza delle entrate tributarie e limita la dipendenza dai trasferimenti statali. I trasferimenti hanno rappresentato il 7% dei suoi 4,6 miliardi di euro di entrate nel 2020, rispetto a una media del 2-3% nel 2016-2019, a causa del sostegno statale straordinario fornito a tutte le regioni per finanziare i costi sanitari aggiuntivi legati alla pandemia e per coprire una diminuzione del gettito fiscale”.