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Ficht rimanda momentaneamente L’Italia è rimandata e se non prende seri provvedimenti il futuro resta grigio tendendo al nero. Italia promossa per il basso debito privato, la cresciuta competitività delle imprese e per il surplus delle partite correnti trainato dall’export. Ma bocciata per i rischi sugli obiettivi di deficit, la quasi certa risalita del debito pubblico e per una politica interna ‘instabile’ che invece di dare certezze da solo incertezze. Tanto che si ipotizzano elezioni anticipate. Tradotto una bocciatura delle misure economiche firmate dal governo gialloverde. E’ questa l’analisi dell’agenzia di reting americana Fitch che assegna all’Italia un rating BBB con outlook negativo. E’ stata scongiurata l’ipotesi più temuta, quella di un doppio declassamento che avrebbe proiettato il Paese al grado “junk”, con titoli ‘spazzatura’, con i relativi problemi che questo comporta in termini di possibilità di intervento in caso di difficoltà da parte della Banca centrale europea. Il governo esulta per non essere stato bocciato ma dietro l’angolo resta sempre l’ombra di una manovra correttiva ai conti pubblici.
Per l’agenzia, giudizio e out look riflettono il livello estremamente alto di debito pubblico e l’assenza di un aggiustamento di bilancio strutturale, un debito esterno netto relativamente alto, una qualità ancora debole degli asset del settore bancario e un trend molto basso di crescita, oltre a rischi politici e incertezza derivanti dall’attuale dinamica politica e associati rischi al ribasso per le nostre proiezioni di debito pubblico. Per Fitch, inoltre, continua a esserci “un grado relativamente ampio di incertezza legato alle previsioni di bilancio oltre il 2019, legato alle dinamiche politiche”.
E non è proprio un bel giudizio, nonostante l’esultanza del presidente del consiglio. Tanto che il giudizio di Fitch sull’attuale maggioranza gialloverde non è proprio positivo. L’agenzia di rating americana è preoccupata dall’attuale maggioranza di governo e prevede che le tensioni tra M5S e Lega aumentino tanto che il voto anticipato viene dato come un certo dopo le elezioni europee di maggio. Insomma la politica italiana viene ‘bollata’ come inaffidabile e gli investitori, in assenza di certezze politiche, migrano verso altri lidi. A questo si aggiungono le critiche alle misure ‘bandiera’ previste nella legge di bilancio varato dal governo guidato da Giuseppe Conte. Nel mirino finisco, ad esempio, le misure in tema di pensioni e il Decreto Dignità che avrebbero “un impatto moderatamente negativo sulla crescita di medio-termine dell’Italia”. E non è la sola, purtroppo, a bocciare questi provvedimenti. L’auspicio di Ficht è avere una Italia un governo “più stabile”, con un orizzonte politico più lungo che possa apportare alcuni aggiustamenti di bilancio. Naturalmente le agenzie di rating non sono il Vangelo ma comunque fotografano una realtà politica-economica che non soddisfa le aspettative dei mercati. Mercati che, però, fanno il bello e cattivo tempo sulle economie nazionali.
