“Oggi sono qui per rappresentare la Commissione Europea: al dialogo sullo Stato di diritto, che è assegnato al Consiglio Affari Generali, da ministro degli Affari Europei ho partecipato, incontrando Vera Jourova e Didier Reynders. L’Italia ha dato un contributo positivo al dibattito. Lo Stato di diritto è un valore fondante”, sono state le prime parole di Raffaele Fitto, commissario italiano designato e vicepresidente esecutivo in pectore alla Coesione, in commissione Regi, rispondendo, in audizione a Bruxelles. Una mattinata intensa di domande (molte anche provocatorie, dai banchi di sinistra) e risposte a cui farà seguito un voto, con l’incognita dei socialisti e i dubbi sulla linea “italiana” del Pd, che del gruppo è maggioranza. L’Europa è “la nostra casa, unita nella diversità” e l’impegno è “lavorare insieme per il futuro del nostro continente”, ha detto ancora, sempre con stile pacato e sorridente perfino quando il deputato della sinistra, Mimmo Lucano, ha dichiarato di vergognarsi di essere italiano… “Io sono orgoglioso”, ha replicato Fitto.
Nel giorno dell’orgoglio italiano per la relazione del commissario Raffaele Fitto con la quale il nostro rappresentante ha illustrato il piano per dare coesione alle politiche europee, la solita sinistra italiana ha cercato di trascinare il dibattito nel fango, con improperi e accuse sul tema dei migranti. “Mi vergogno di essere italiano“, ha detto, in aula, a Bruxelles, l’eurodeputato di Avs (La Sinistra) Mimmo Lucano, famoso per la sua idea sull’accoglienza di tutti i migranti, finita nell’occhio della magistratura ordinaria e contabile, con la condanna al risarcimento dei danni provocati agli italiani. “Io invece sono orgoglioso di esserlo”, lo ha zittito Fitto.
Fitto ha dato ampie garanzie, ammesso che ce ne fosse bisogno, anche sulla linea assolutamente europeista dell’Italia. “Le previsioni della Carta dei diritti fondamentali, dei trattati e tutti gli strumenti di attuazione dello Stato di diritto mi vedono assolutamente d’accordo. Prendo l’impegno a lavorare per l’attuazione di queste disposizioni“, ha detto Fitto, rispondendo, in audizione a Bruxelles, all’eurodeputato dei Verdi Vladimir Prebilic, che si era detto “stupito” dall’impegno da lui preso “per il progetto europeo”, visto che come Fratelli d’Italia “avete votato contro diverse risoluzioni su Polonia e Ungheria” per la tutela dello Stato di diritto.
Prebilic gli ha fatto presente che nelle risposte scritte non aveva citato Fratelli d’Italia. Fitto ha risposto di aver “citato la Dc, che è stato il mio primo partito” perché la sua carriera politica è stata molto lunga e “avrei riempito molte pagine per descrivere gli altri passaggi”. “Sono qui – ha rimarcato – anche perché il mio governo, guidato da Giorgia Meloni, mi ha proposto. Io ne sono orgoglioso e lo sottolineo”.
All’eurodeputata olandese dei Democraten 66 (Renew) Raquel Garcia Hermida Van der Walle, che gli chiedeva se si impegnerà per applicare nella politica di coesione il meccanismo di condizionalità che protegge i fondi Ue dalle violazioni dello Stato di diritto, Fitto ha risposto ricordando di aver partecipato in “diverse occasioni al dialogo in Consiglio Affari Generali sullo stato di diritto. Potrà su documenti ufficiali andare a verificare qual è stata la posizione che io in rappresentanza del mio governo ho assunto in quella circostanza. Se poi, invece, la domanda precisa è, per essere chiari, qual è il mio pensiero sullo Stato di diritto, io le dico che l’articolo due del Trattato, che prevede che lo Stato di diritto è un valore fondante dell’Unione Europea, per quanto mi riguarda è un punto essenziale e fondamentale del mio impegno europeo”.
Rispondendo a Marcos Ros Sempere, coordinatore S&D nella Regi (Psoe, Spagna), che gli chiedeva di impegnarsi per un rafforzamento della politica di coesione, Fitto poi conferma: “Non ho alcuna difficoltà a prendere l’impegno con tutti quanti voi, rispetto al percorso da portare avanti, che punti a un rafforzamento della politica di coesione all’interno del futuro bilancio dell’Unione Europea. Per fare questo abbiamo bisogno di lavorare insieme”.
La politica di coesione della prossima Commissione Europea, spiega, sarà “focalizzata” sulle “isole, sulle regioni remote e sulle aree rurali”, oltre che sulle aree urbane. “E’ molto importante – continua – lavorare per un ruolo centrale dei territori, perché solo guardando le specificità possiamo comprendere quanto siano necessarie le scelte da mettere in campo. La politica di coesione deve dare risposte a queste nuove domande. Penso che insieme si possa fare un ottimo lavoro in questa direzione”. “Se sarò confermato” vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, promette quindi, “mi metterò immediatamente al lavoro per aiutare la regione di Valencia”, colpita dalle alluvioni nelle scorse settimane come conseguenza della ‘goccia fredda’.