Flora Beneduce: “Le baby gang sono da prevenire tra i banchi”

“Svaligiano supermercati, aggrediscono i coetanei, usano violenza verbale e fisica. Sono minorenni e agiscono in gruppo, con un’efferata goliardia e un’esuberante temerarietà. Gli ultimi episodi riportati dalle cronache napoletane non possono non allarmarci sul fenomeno delle baby gang e sui rischi sociali correlati all’aggressività esercitata da gruppi di ragazzi”. Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania e vice presidente della Commissione che si occupa di Affari istituzionale, commenta così l’arresto della baby gang che aveva compiuto due rapine nel giro di soli 15 minuti. Questo episodio, però, riaccende le preoccupazioni su un rischio sociale che terrorizza studenti e universitari, vittime predilette delle gang giovanili. La Beneduce invita le istituzioni a predisporre politiche di sensibilizzazione alla non violenza, di inclusione sociale per i ragazzi delle periferie e dei ceti meno abbienti, di educazione civica per evitare questa nuova forma di microcriminalità diffusa soprattutto nelle aree metropolitane. L’aggressività è un impulso all’autoconservazione e alla difesa, che può divenire essenziale nell’affrontare con slancio propositivo i rapporti, le situazioni, gli esami della vita. I genitori, la scuola, i gruppi di aggregazione non devono demonizzare gli istinti, la rabbia, il dolore . Questa tensione all’autodifesa non va demonizzata, quando non è deviante o si trasforma in violenza diretta verso l’altro. La famiglia e la scuola devono intervenire per trasformare queste energie, avviando quel processo di emancipazione dalla natura alla cultura. Gli impulsi devo essere trasformati in azioni guidati anche e soprattutto dalla ragione. L’onorevole ritiene che sia opportuno e urgente intervenire sulla prevenzione, lavorare sulla percezione di se stessi e degli altri, sul valore del rispetto e delle regole. Le scuole e gli enti di formazione hanno un ruolo fondamentale. Ritengo che sia necessario l’inserimento nella scuola di figure professionali, come pedagogisti, psicologi, assistenti sociali, che siano da supporto alle insegnanti. L’aspetto didattico è tanto importante quanto quello socio-relazionale. Se si accompagnano i bambini e i ragazzi nel loro difficile percorso di crescita, questi saranno preadolescenti e adolescenti sereni. Avranno imparato a sfruttare l’aggressività, rendendola semplicemente grinta, e non avranno bisogno di affermarsi in modo violento tra i coetanei. Da medico, ritengo che la prevenzione sia la cura più efficace, la più indolore per gli individui e la più economica per la collettività.

 

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