Si chiama florbetapir, ed è una molecola radiotracciante che insieme alla pet (una delle più nuove e costose tecniche di diagnosi medica che sfrutta i positroni, antiparticelle degli elettroni, per visualizzare il funzionamento di un organo) consente ai medici di individuare i depositi nel cervello di proteina amiloide, che sarebbe uno dei principali agenti responsabili dell’Alzheimer. Il florbetapir è stato approvato negli Stati Uniti, dove è disponibile in 16 centri di produzione americani e attualmente si trova in fase di revisione dall’Agenzia europea del farmaco. Il florbetapir non interviene sui sintomi e sulle manifestazioni della patologia, ma permette di averne una diagnosi più specifica.
Giovanna Laudato