Più piccolo, più veloce e più aggressivo. Sono le caratteristiche di un ibrido di pitone scoperto in Florida. Un rettile che sta decimando la fauna selvatica delle Everglades (una riserva di oltre 1 milione e mezzo di acri in Florida) e che il “The Guardian”, che riporta i risultati di una ricerca scientifica, definisce “super serpente”.
Si tratta di una specie più piccola, più rapida, molto più aggressiva e capace di proliferare su superfici asciutte, mentre il pitone birmano si trova più a suo agio nell’acqua. L’incrocio tra le due specie, che secondo i ricercatori potrebbe essere avvenuto anche prima dell’arrivo del pitone birmano in Florida, sta dando vita a un super-predatore ibrido in grado di adattarsi meglio all’ambiente subtropicale ed espandersi più rapidamente di qualsiasi specie prima di lui. “Quando due specie si incrociano, mano a mano che gli esemplari si moltiplicano restano solo i tratti migliori e le caratteristiche più adatte a garantire la sopravvivenza”, spiega Margaret Hunter, a capo del team di studio. Probabilmente anche per questo gli ibridi trovati sono di dimensioni minori rispetto al classico pitone birmano.
La scoperta non è una bella notizia per la fauna delle Everglades, già messa pesantemente a rischio dai predatori “alieni”. La Florida Fish and Wildlife Commissionha registrato oltre 500 specie invasive o non native, tra le quali le lucertole del Sudamerica e le rane degli alberi cubane, che si nutrono in particolari di roditori, iguana e piccole specie anfibie e vegetali della zona. Ma la minaccia maggiore è proprio quella dei serpenti. Negli ultimi anni i pitoni birmani, e a questo punto lo stesso predatore ibrido, hanno decimato diverse specie locali come volpi, conigli e procioni. Il tentativo di ridurre il numero dei rettili potrebbe essere definitivamente sconfitto dalla rapidità con la quale i pitoni si stanno riproducendo.