Fondo Monetario Internazionale: Piano da 600 mld di euro per salvare l’Italia

Il Fondo Monetario Internazionale ha pronto un piano da 600 mld di euro per l’Italia se la situazione economica dovesse peggiorare. Il retroscena è rilevato dal quotidiano ‘La Stampa’ che parla di un vasto programma di aiuti finanziari che “potrebbe avere un valore compreso fra 400 e 600 miliardi di euro” per dare al Governo di Mario Monti 12-18 mesi di tempo per fare le necessarie riforme.  Gli aiuti avrebbero tassi abbastanza bassi, “fra il 4-5%”, quindi condizioni molto più vantaggiose rispetto ai mercati. A confermare questo interessamento del Fmi ci sarebbe una conversazione telefonica tra il presidente del consiglio italiano, Mario Monti, e il direttore del fondo, Christine Lagarde per dar seguito a quanto deciso a Cannes, quando erano state decise le ispezioni del Fmi a Roma.

Sarkozy. Sostegno all’Italia. “Se esiste un problema italiano, è il cuore dell’eurozona a essere colpito”. Lo ha reso noto una fonte dell’Eliseo, che ha garantito che “l’impegno di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel per sostenere l’Italia è molto forte”. Ma la stessa fonte ha subito precisato che spetta “all’Italia fare quello per cui questo Paese si è impegnato” a fare anche se gli “impegni di Roma non sono messi in dubbio da nessuno”.

Un nuovo patto per l’Europa. Prende sempre più forza l’ipotesi di un nuovo patto di Stabilità. “La Francia, la Germania e l’Italia vogliono dare vita a un nuovo patto fra i membri della zona euro per rafforzare la disciplina di bilancio”. Lo rivela la ministra francese al Bilancio, Valerie Pecresse che precisa che “non sarà un patto a tre ma un patto per una nuova governance con veri regolatori e vere sanzioni, che dia veramente fiducia”. Una conferma arriva dal quotidiano tedesco Welt Am Sonntag, secondo il quale ci sarebbe un piano che potrebbe convincere e consentire alla Bce di incrementare i propri acquisti di titoli di Stato. Secondo l’edizione domenicale del quotidiano, il cambiamento degli attuali trattati Ue richiederebbe troppo tempo e allora i Paesi Europei, sulla base di quanto avanzato da Germania e Francia, potrebbero decidere di adottare fra di loro un nuovo Patto di Stabilità per rafforzare la disciplina di bilancio, da adottarsi preferibilmente prima del 2012. Nei termini del nuovo accordo, che ricalcherebbe la prima versione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione, ci sarebbero rigide regole sul deficit e il diritto di controllo sui bilanci nazionali. Restano alcuni attriti da risolvere fra Berlino e Parigi. La Germania spinge con decisione per cambiare i trattati Ue in modo che un Paese possa essere citato di fronte alla Corte Europea di Giustizia per la rottura delle regole di Bilancio. Mentre l’Eliseo mostra resistenza nel permettere che i bilanci della Francia siano sottoposti allo scrutinio di una ‘conferenza intergovernativa’ a Bruxelles.

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