Folla impazzita: c’è una teoria che spiega tutto

Oltre 200, tra morti e feriti, sono le persone rimaste coinvolte nella folla impazzita che si è creata a Itaewon, a Seoul, in concomitanza alla festività di Halloween. Sono adolescenti e giovani di circa 20 anni le vittime, più di 350 le persone scomparse.

Si è trattata della prima festa di Halloween post-pandemia, e si è trasformata in una carneficina. Le cause sono da accertare, ma pare che un gran numero di persone si sia accalcato in un vicolo stretto per la presenza di un personaggio famoso. Qualcosa poi ha scatenato il panico e centinaia di persone sono rimaste schiacciate.

Folla impazzita: la teoria del contagio spiega il panico della folla

Ci sono teorie scientifiche che dimostrano cosa succede a una folla impazzita come quella di Seoul. Fra le più accreditate c’è la tesi della convergenza, secondo la quale il comportamento assunto sia espressione di valori e convinzioni preesistenti. Gli individui quindi influenzano la folla. Diversa è la teoria del contagio: è la folla a colpire un individuo e lo induce ad agire in una determinata maniera. Secondo gli esperti esistono cinque tipi di folle:

Occasionali;

Convenzionali:

Espressive;

Recitative;

Di protesta.

Gustave Le Bon ha definito il contagio emotivo come la propensione di una persona a replicare l’atteggiamento di coloro che si trovano nelle vicinanze. E la folla impazzita, se ci si pensa, non fa altro che copiare il comportamento di una o più persone che, prese dal panico, iniziano a fare delle scelte irrazionali e che mettono in pericolo l’incolumità della collettività presente.

Come difendersi da una folla impazzita

I movimenti delle folle sono stati analizzati in situazioni reali (manifestazioni, comizi politici, concerti), negli animali gregari in cielo e in terra e al computer, partendo da filmati di fatti accaduti o attraverso la realtà virtuale.

La teoria di Paul Torrens si basa sui concetti di repulsione e attrazione: gli individui di folla impazzita ad “alta densità”, per evitarsi, non fanno altro che incrociarsi e sbattere gli uni sugli altri.

Altri studi paragonano i flussi numerosi di persone alla sabbia e ai sistemi granulari. Scorrono quindi come un flusso d’acqua all’interno di uno spazio delimitato.

La folla che si muove velocemente, invece, come in una maratona per esempio, si comporta come un fluido. Arianna Bottinelli ha poi formulato la teoria degli svedesi, analizzando il comportamento di una folla a un concerto. Partendo dal presupposto che gli individui si muovano come un’onda, è possibile prevedere tutti i movimenti successivi. Partendo dal momento di calma si può stabilire un ipotetico attimo di panico.

I consigli per salvarsi da una folla impazzita

Assunto che ci sono dei comportamenti scatenanti che si diffondono a macchia d’olio e che l’architettura dei luoghi può influenzare il movimento di una folla impazzita, ecco cosa fare se ci si ritrova in una situazione di pericolo:

Rimanere in piedi: non ci si deve abbassare per raccogliere un oggetto caduto e, se cade un bambino, bisogna sollevarlo velocemente. In caso contrario si rischia di restare schiacciati dal fiume delle persone che avanza;

Tenere la mano al petto: crea mobilità e una zona di protezione per torace e polmoni;

In caso di caduta: se non ci si riesce a rialzare, meglio mettersi su un fianco, rannicchiati, e proteggere la testa;

Restare in silenzio per ascoltare eventuali indizi utili e segnali di nervosismo;

Guardare dove si cammina per evitare di inciampare e il collasso progressivo della folla impazzita;

Non spingere e contrastare il flusso: meglio spostarsi lateralmente, senza urlare e conservando le energie;

Individuare le possibili vie d’uscita e seguire il flusso di resistenza minore;

Evitare gli ostacoli.

Insomma, mantenendo la calma e analizzando la situazione, è possibile uscire illesi o quantomeno vivi da una folla che si è lasciata contagiare dal panico.

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