Fondi sequestrati, la Lega vuole incontro con Mattarella: “Attacco alla democrazia”

Un attacco alla democrazia e alla Costituzione italiana. Dalla Lega di Matteo Salvini arrivano parole  di fuoco dopo la decisione  dal tribunale di Genova di sequestrare 49 milioni di euro ‘ovunque si trovino’. Soldi che la Lega ex Nord deve restituire allo Stato. Per l’accusa si tratterebbe di soldi frutto di una truffa.

“Si tratta di un gravissimo attacco alla democrazia – riferiscono fonti della Lega – per mettere fuori gioco per via giudiziaria il primo partito italiano. Un’azione che non ha precedenti in Italia e in Europa”. E aggiungono. “Si tratta di un attacco alla Costituzione perché si nega il diritto a milioni di italiani di essere rappresentati. È una sentenza politica senza senso giuridico. La Lega non ha paura, c’è clima di grande tranquillità e serenità anche se c’è la consapevolezza che ci vogliono impedire di lavorare ed esistere”. Una ‘sentenza’ talmente grave, per il partito del ministro dell’Interno, da chiedere un incontro al capo dello Stato Sergio Mattarella, appena ritornerà dalla visita in Lituania.

Dura la reazioni dal Pd alla richiesta della Lega di coinvolgere il Capo dello Stato. “Se fossero confermate le pressioni della Lega per chiedere un incontro al presidente Mattarella sulla sentenza della Cassazione, saremmo di fronte a un caso grave e senza precedenti di invasione delle competenze costituzionali”, ammonisce Michele Anzaldi, deputato Dem.

E anche dalla procura di Genova arriva un risposta secca all’accusa di Salvini che ha ‘parlato di sentenza politica’. “Dire che è un processo politico è come dire che un chirurgo quando opera compie un intervento politico su un paziente perché è di un partito o di un altro. Stiamo lavorando solo su profili tecnici”, dice stizzito il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Che aggiunge. “La nostra procura ha seguito la vicenda perché in quel momento i soldi della Lega si trovavano ad essere a Genova e per competenza territoriale Milano ha inviato gli atti ai nostri uffici”.

E sulla vicenda interviene anche il segretario reggente del Pd, Martina, che attacca il silenzio imbarazzante del M5S. “C’è un assordante silenzio grillino in queste ore sui 50 milioni di euro pubblici che la Lega deve restituire agli italiani. Dove sono i tromboni della morale a cinquestelle?. Sono in silenzio – spiega il segretario reggente – perché per loro il potere è più forte della verità ora”.

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