Che sia mozzarella (rigorosamente di bufala campana DOP) o gorgonzola, pecorino (sardo, romano o toscano…) o formaggio di capra, caciocavallo o fontina, spunta un dettaglio che in molti ignoravano: il formaggio può provocare gli incubi. Lo sapevate?
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Alcune credenze popolari e leggende metropolitane molto diffuse associano al consumo serale dei formaggi un effetto decisamente negativo sul sonno. I golosi latticini, a quanto pare, provocherebbero gli incubi notturni se mangiati per cena.
Per questo motivo, in Gran Bretagna è stato avviato un esperimento nel quale verranno testati gli effetti sui sogni e sulla qualità del sonno di alcune persone, dopo aver consumato diversi tipi di formaggi, forniti per l’occasione.
L’obiettivo è quello di dimostrare che i cosiddetti “incubi da formaggio” non esistono. Anche se molte persone, sull’argomento, più che di incubi hanno parlato di sogni più vividi e simili a vere e proprie allucinazioni. Gli effetti legati al consumo serale dei formaggi che già si conoscono sono diversi: dall’aumento della densità del sonno REM all’induzione della produzione di ormoni che aiutano a regolare l’orologio biologico. Non proprio caratteristiche negative, dunque.
Effetti onirici a parte, in Italia (e a maggior ragione in vista delle feste natalizie), i consumatori ci danno davvero dentro. Gli italiani sono infatti tra i maggiori mangiatori di formaggi al mondo insieme ai francesi e agli olandesi, con i quali si contendono il titolo.
Ogni italiano consuma in media 23 kg di formaggio l’anno, davvero tantissimo. Anche se c’è da dire che il nostro paese, oltre alla vastità della scelta che comprende eccellenze incredibili dall’estremo Nord fino alla Sicilia, utilizza il formaggio praticamente in tutte le sue ricette tipiche: dalla pizza alla carbonara passando per il proverbiale “cacio sui maccheroni” che ci sta sempre bene. Incubi o no, non riusciremo a farne a meno!