Villa di ultima generazione, con tutti i confort desiderabili. Il massimo per chi è costretto agli arresti domiciliari. E’ quanto vissuto da un quarantenne di Minturno, che stava scontando la libertà vigilata, in una villetta di lusso sul lungomare di Vidicino, rivelatasi poi essere costruita abusivamente su resti romani di inestimabile valore archeologico. L’abuso edilizio è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Formia e dai carabinieri. Da tempo l’uomo era controllato dai finanzieri, insospettiti dallo strano andirivieni di persone che entravano ed uscivano dalla sua proprietà, vicina al porticciolo di Capo Sele.
I carabinieri e i finanzieri di Formia, che ieri hanno fatto irruzione nella villa, hanno potuto constatare come l’uomo, insieme alla compagna che viveva con lui, ave vivesse in una dimora extra lusso con mobili high-tech e finiture di pregio, televisori ultrapiatti, un sofisticato sistema di videosorveglianza, nonché una piscina interrata.
Ma c’è di più. La coppia di fidanzati senza scrupoli, aveva deciso di deturpare i resti storici romani sottostanti la villa, con affreschi, e suite super lusso.
Sul posto sono stati fatti intervenire funzionari del Comune di Formia che, dopo un primo sopralluogo dell’area, hanno constatato una serie di abusi edilizi ed hanno avviato approfonditi controlli per verificare la storia della proprietà e dei lavori di ampliamento eseguiti nel tempo. Inoltre grazie all’apporto del Nucleo tutela ambientale dell’Arma dei Carabinieri è stato possibile accertare la presenza di alcuni frammenti di anfore antiche che, insieme a materiale di risulta erano stati gettati in alcuni sacchi pronti per essere smaltiti senza alcun riguardo.
Ora i reperti, custoditi presso gli uffici del gruppo della Guardia di Finanza di Formia, saranno sottoposti ad approfonditi accertamenti a cura della Soprintendenza ai beni archeologici di Roma che, nei prossimi giorni, effettuerà anche un sopralluogo del complesso sistema di grotte. Alla fine della giornata, la coppia di fidanzati è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Latina per abusivismo edilizio, nonché per danneggiamento e sottrazione di reperti archeologici.
Inoltre la posizione dell’uomo è stata segnalata al tribunale di sorveglianza per le valutazioni di competenza, mentre la posizione dei lavoratori ed eventuali ulteriori responsabilità saranno vagliate nei prossimi giorni. Il sito è stato posto sotto sequestro e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria pontina.