Roberto Formigoni resta al suo posto dopo l’ennesimo scandalo che ha colpito il Pirellone. Il governatore si sente forte dell’accordo siglato a Roma con Roberto Maroni e rilancia la sua azione politica: scadenza naturale del mandato con una giunta più snella e un nuovo programma di governo. Nuova squadra di governo che sarà pronta entro due settimane. Nella Lega Nord non tutti concordano con la linea del segretario. Il numero uno del Pirellone smentisce i ‘100 giorni’ chiesti dagli alleati di governo e non si sente ostaggio dei lumbard. E non crede a Umberto Bossi che paventa elezioni anticipate: “in Lombardia si voterà nella prossima primavera”. Le opposizioni, invece, chiedono le dimissioni del presidente della giunta regionale. Passo indietro chiesto anche da Daniela Santanché, sua collega di partito.
Formigoni. “Non sono ostaggio della Lega. Subito la nuova giunta”. Il presidente della giunta non si sente ostaggio della Lega Nord sulla durata della Giunta che qualcuno aveva ipotizzato in 100 giorni. “La Lega non ha affatto detto 100 giorni. Andiamo avanti per garantire l’eccellenza dei servizi di Regione Lombardia”, ha detto a margine dell’International participants meeting di Expo 2015. E’ soddisfatto del passo indietro fatto dagli assessori che si sono dimessi: “Non ho nulla da rimproverare loro, è gente che non ha debiti con la magistratura e che ha ben governato”. La nuova giunta, come ha promesso il presidente, sarà più snella e avrà volti nuovi. Non è esclusa, però, la riconferma di qualche assessore uscente. “Devo individuare uomini e donne adeguati, ci saranno alcuni punti nuovi di programma come la riforma della sanità, quella del welfare e andremo anche avanti sulla macroregione sulla quale abbiamo l’accordo con la Lega e con le altre regioni del Nord”. Quanto alla presenza di tecnici o assessori dell’attuale esecutivo, Formigoni ha detto che “nulla è escluso e nulla è previsto. Mi riservo uno spazio di riflessione e confronto a 360 gradi”. Comunque vada, per Formigoni sarà l’ultima consiliatura alla guida del Pirellone. “Non intendo ricandidarmi – ha assicurato Formigoni ai microfoni di Radio 24 – completerò vent’anni di mandato, intendo battermi come un leone come ho fatto fino ad adesso per respingere l’immagine di una Lombardia corrotta, salvando le cose straordinariamente positive che abbiamo fatto”. Il presidente poi annuncia di volere varare la nuova giunta regionale in tempi stretti. “Per la formazione della nuova Giunta non andremo oltre due settimane, spero anche qualcosa in meno”.
Bossi. “Si voterà nella prossima primavera”. L’accordo siglato a Roma nella sede del Pdl non piace ad Umberto Bossi che, smentendo il suo segretario, parla di elezioni anticipate. Il voto in Lombardia “ci sarà in contemporanea con le elezioni politiche”, dice il Senatur conversando con i giornalisti in Translatantico. Ma per Roberto Formigoni le parole dell’ex segretario dei lumbard sono di poco conto perché, sostiene con fermezza, “Lega è Maroni.Che non ha chiesto voto 2013.
Santanchè: Il governatore si dimetta. “Se fossi stata in Formigoni mi sarei dimessa, proprio perché la Lombardia è stata governata molto bene in questi anni. Non capisco perché un uomo come lui rimanga lì, si faccia mettere in un tritacarne mediatico e giudiziario che sicuramente sarà un crescendo in questi giorni, Io avrei fatto un passo indietro. Oggi ai tribunali si può soltanto opporre la piazza, l’opinione pubblica, gli elettori. È a loro che va chiesto di chi hanno fiducia”. E’ la tesi sostenuta da Daniela Santanchè intervenendo ad Agorà, su Rai Tre.
Casini: Sarà election day. “L’accordo tra Lega e Pdl sulla Lombardia è evidente che è una toppa che hanno trovato, non sono un profeta ma penso che cerchino di arrivare a primavera”. Queste sono state le parole di Pier Ferdinando Casini, conversando con i cronisti in Transatlantico. “Penso – aggiunge il leader dell’Udc – che ci sarà l’election day con elezioni politiche e locali molto ampie, in diverse regioni”.
Pd: Subito al voto. “No a pasticci dannosi per la Lombardia. Al voto subito e senza inciuci per tirare a campare”. Questa è la posizione ribadita dal Pd in Regione Lombardia nonostante l’accordo siglato a via dell’Umiltà tra Formigoni e Maroni.